ilNapolista

Baggio: «Alcuni colleghi fanno i professori, ma erano incapaci di fare tre palleggi con le mani»

Al Venerdì di Repubblica: «Lasciare il calcio mi ha ridato vita e ossigeno. Stavo soffocando, troppo dolore fisico. ​Spacco la legna, uso il trattore e la sera sono così stanco che mi gira la testa»

Baggio: «Alcuni colleghi fanno i professori, ma erano incapaci di fare tre palleggi con le mani»

Nell’intervista rilasciata al Venerdì di Repubblica, Roberto Baggio parla del calcio senza pubblico e del suo rapporto con la vita lontano dal mondo del pallone.

«Il calcio senza pubblico è tristissimo, mi fa piangere. Non guardo le partite, non mi divertono quasi mai. Mi dette disagio dare giudizi sugli altri, non vado in tv. Vedo colleghi che sentenziano da professori, ma me li ricordo incapaci di fare tre palleggi con le mani. Mi piace il calcio femminile. Il golf mi annoia, preferisco il basket e tifo per i Los Angeles Lakers».

Sulla sua vita lontano dal calcio.

«In questo calcio sarei più competitivo perché gli attaccanti sono più protetti. Quelli che senza pallone si sentono appagati e felici sono dei falliti? Lasciare il calcio mi ha ridato vita e ossigeno. Stavo soffocando, troppo dolore fisico. ​Faccio la cosa più bella, sono a contatto con la natura. Poi, faccio dei lavori che mi danno soddisfazioni. Mi accontento delle cose più piccole, che alla fine sono anche le più belle. Spacco la legna, uso il trattore e la sera sono così stanco che mi gira la testa. Totti non voleva smettere, io non vedevo l’ora. Ibrahimovic è della stessa pasta di Francesco».

ilnapolista © riproduzione riservata