“È rimasto solo in attacco, mai servito dai compagni. Rischia di fare la fine dei precedenti centravanti. Per Sampaoli l’intesa deve migliorare.”
“Milik attaccante solitario”. Titolo così L’Equipe dopo la vittoria di ieri sera del Marsiglia sul Digione per 2-0. L’Equipe lo definisce un calciatore con una straordinaria etica del lavoro e un senso del dettaglio vicino a un Novak Djokovic. Ma aggiunge che avrà trascorso una notte agitata nel suo letto king size.
Su un fulmineo contropiede del Marsiglia, all’inizio del secondo tempo, dopo una combinazione sbagliata del Digione su un calcio bloccato, la palla è arrivata su Luis Henrique sulla destra. Il cross del giovane brasiliano, impreciso, ha trovato l’unico difensore avversario in area, il giovane Sacha Boey (20 anni). Solo, soletto, in mezzo all’area, c’era Milik che aspettava solo di ricevere il pallone come una preda, e invece ha visto l’azione finire in angolo. Gli sono rimasti solo gli occhi per piangere e la bocca per borbottare. Ieri, i suoi compagni di squadra raramente lo hanno servito nel cuore della difesa del Digione, nonostante alcune azioni interessanti.
Sampaoli ha provato a dare la sua spiegazione.
«Abbiamo provato molto a giocare sulle fasce, Milik è stato l’obiettivo dei cross di Thauvin e Lirola. Ma non siamo riusciti a trovarlo, sfortunatamente. Arek ha giocato tre partite con la sua Nazionale, ha viaggiato molto. Ci aspettiamo molto da lui, è un giocatore importante. Ci deve essere più affiatamento tra i nostri giocatori offensivi e Milik, altrimenti un centravanti non può sbocciare».
E – aggiunge L’Equipe – soffrirà degli stessi disturbi degli ultimi 9 del Marsiglia: Mitroglou, Germain o Dario Benedetto, che hanno sofferto periodi di carestia per mancanza di assistenza da parte dei compagni.
Ricordiamo che Milik ha un singolare contratto col Marsiglia. Contratto che prevede una clausola che gli consente di lasciare il club in estate per 12 milioni. E può essere acquistato da qualsiasi club, anche italiano.