È finita 80-69. La svolta nel terzo periodo, Mayo si carica la squadra sulle spalle. Ora l’obiettivo è vincere il campionato
Partita pazzesca quella andata in scena a Cervia tra gli azzurri della Ge.Vi e Udine. È finita 80-69 per Napoli. Partono forte i friulani con una difesa aggressiva e densa, marchio di fabbrica di coach Boniciolli che incatena gli avversari e li costringe a centrare il bersaglio dall’arco. Ma pare non essere serata per i ragazzi di Sacripanti che stentano a trovare equilibrio e razionali scelte offensive. Johnson e Antonutti segnano un parziale di nove a zero a metà secondo quarto che stordisce Parks e compagni. L’americano rischia di farsi cacciare per una gomitata ad Italiano ma gli va di lusso. Energia e fisicità da una parte, Mayo in panchina per falli dall’altra. Sarà un fattore. Zerini argina il distacco ma all’intervallo sono i friulani a gongolare. Nel terzo periodo c’è bisogno di una svolta e se in A2 puoi permetterti di avere in squadra Mayo allora la storia la puoi stracciare dalla cronaca e riscriverla. Si carica la finale e la squadra sulle mani. Segna, solo, segna. È impazzito.
Udine prova a mischiare le carte in difesa alternando match up e uomo ma l’americano è tremendamente due spanne sopra ogni singolo in campo. Baby Schina non lo tiene. Antonutti tiene a galla i suoi, realizzando – sempre da libero- tre triple. Ma Napoli azzecca la difesa a zona e Udine si scopre vulnerabile al fido scudiero dell’eroe della serata. Uglietti. Gregario per molti, ma giocatore di una utilità spaventosa. Spalanca la porta del successo. L’arbitraggio sentenzia un tecnico a Boniccioli,e fischia a caso da una parte e dall’altra ma tutto questo è solo cornice che fa da sfondo al red carpet steso per Josh Mayo.
A quattro minuti si è pari ma Udine non ha più la forza né le rotazioni degli azzurri e getta la spugna. La Ge.Vi Napoli vince la Coppa Italia. È stata costruita per vincere tutto ed il primo obiettivo stagionale è stato raggiunto. Ora tocca vincere il campionato ma con Mayo e Co. la A2 c’entra davvero poco e il salto è assai possibile.