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Solenghi: «La Marchesini, a letto malata, parlava della voce dell’arrotino che rompeva la monotonia»

Al Corriere della Sera: «Il primo a sentire il bisogno di seguire un proprio percorso fu Massimo. Ma sul suo divano di casa sono rimaste le impronte indelebili dei nostri sederi» 

Solenghi: «La Marchesini, a letto malata, parlava della voce dell’arrotino che rompeva la monotonia»

Sul Corriere della Sera una lunga intervista a Tullio Solenghi. Racconta perché il Trio Lopez-Marchesini-Solenghi si sciolse, nel 1994.

«Il primo a mordere il freno, a sentire il bisogno di seguire un proprio percorso, fu Massimo. Anna e io abbiamo continuato a lavorare insieme e abbiamo persino scritto un film: ‘La cicogna strabica’, che però non è stato mai accettato da un produttore, vabbè… capita. Poi abbiamo fatto cose diverse separatamente, ma le impronte dei nostri sederi sul divano a casa di Massimo, dove ci sedevamo tutti e tre a pensare e a scrivere i nostri testi, sono rimasti indelebili: i cuscini erano a forma di glutei».

Tanti i battibecchi tra i tre, ma litigi veri mai.

«Non riuscivamo proprio, perché alla fine ci veniva da ridere».

Racconta di Anna, scomparsa nel 2016.

«Andai a casa sua, stava male ed era allettata. Mi raccontò la trama del libro che stava scrivendo, intitolato: ‘E’ arrivato l’arrotino’. Le chiesi il perché di questo titolo strano e lei mi risponde che, ormai sempre chiusa in casa, sentiva dalla finestra aperta solo il rumore del traffico cittadino, però ogni tanto emergeva, dalla grigia colonna sonora, la voce dell’arrotino che rompeva la monotonia. Nonostante la malattia, il suo grande talento era intatto».

 

 

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