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Napoli-Bologna 3-1, pagelle / Il Napoli è un amore tormentato, non sai mai se risponde al telefono

Il mal d’amore si è attenuato ma tra Milan, Juve e Roma l’angoscia è là nel buio che ti attende. Osimhen è tornato a correre, è lui la speranza

Napoli-Bologna 3-1, pagelle / Il Napoli è un amore tormentato, non sai mai se risponde al telefono

Le pagelle di Napoli-Bologna 3-1 di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia

OSPINA. Il ritorno del colombiano è nefasto per quanto riguarda la fatidica costruzione dal basso. Lui e il calabro-teutonico confezionano il gol del Bologna, ma la colpa in fondo non è loro, è di Mister Veleno che si sente un padreterno e sbarea sempre sullo stesso schema, non sapendo che ormai è come un cappotto fuori moda. E intestardirsi è anche sintomo di grande provincialismo, laddove gli altri suoi colleghi guardano invece al futuro con nuove intuizioni. Detto questo, Ospina è bravo però in porta: respinge la cabeza di Palacio al 29’ e la punizione di Barrow all’85’. Nel primo tempo a salvarlo è San Palo al 19’ su tiro di Skov Olsen – 6

Due soli appunti: malandato il passaggio a Demme in occasione del gol del Bologna. Quanto a Palacio, va bene il fallo, ma la scena è stata impietosa – 6

DI LORENZO. Potrebbe fare di molto di più nelle sue discese offensive ma i compagni lo prendono quasi sempre in controtempo: o troppo avanti lui oppure lenti gli altri. In ogni caso non c’è sintonia. In difesa assicura una vigilanza sufficiente – 6

È anche costretto a fare un sacco di fatica, spostandosi così in avanti – 6

RRAHMANI. La sua presenza mi ricorda l’usato sicuro di bersaniana memoria: una promessa di buongoverno che difficilmente viene meno – 6,5

Sarà pure usato garantito, ma a me questo ragazzo inizia a dare fiducia. Non è che sia il nuovo Koulibaly dei vecchi tempi, per carità, ma le cappellate fatte in passato lo tengono ancora attento e vigile nel non commettere errori. Chiamato in causa più volte non si fa superare – 6,5

KOULIBALY. Il rossoblu dal cognome eduardiano non lo fa stare tranquillo: la parabola di Kappa Kappa, Ilaria, è in una sorta di limbo dove paradiso e inferno sono questione di centimetri e lui non è più quello di una volta – 5,5

Soriano sembra dargli un po’ troppo da fare. L’impressione è che siamo ben lontani dal muro che abbiamo sempre associato al suo nome – 5,5

GHOULAM. Che ciorta, un altro infortunio dopo venti minuti. E dire che aveva cominciato bene. Forza Ghoulam – 6

Nei primi tre minuti di partita aveva già creato tre palle utili. Il suo infortunio mi getta nella frustrazione più totale – 6 

HYSAJ dal 21’. L’incipit paventa imminenti disastri come mercoledì. Epperò l’Onesto Faticatore Albanese si ambienta e talvolta è persino capace di arginare Skov Olsen – 6

A parte il fatto che Skov Olsen dal lato di Hysaj sembra un incubo, effettivamente non commette errori gravi o che condizionano il risultato. Al 48′ fa incredibilmente tutto bene ma poi, invece di passare a Zielinski che avrebbe potuto tirare in porta, prova lui il tiro, che sbaglia – 6

FABIAN RUIZ. Al 5’ il Napule già potrebbe passare grazie a Fabian che avanza solitario ed entra finanche nell’area emiliana ma tituba troppo e la passa. Peccato. Per il resto, azzurri e rossoblu si affrontano con lo stesso modulo e il centro è soprattutto terra di passaggio, non è lì che si decide la partita – 6

Quel passaggio al centro al 5′ minuto è degno dei migliori lettini da psicologo: perché Fabian, sotto porta, si fa prendere dall’ansia? Il quesito c’è e andrebbe risolto. Comunque, l’azione dell’1-0 parte da lui e questa è una cosa buona – 6  

DEMME. Voglio tornare, Ilaria, sulla ciucciaggine del gol regalato al Bologna: il calabro-teutonico non è Jorginho e non è in grado di gestire la palla con quella pressione addosso. Le sue poche qualità, paradossalmente, vengono fuori soprattutto quando si butta davanti (vedi quella bella palla al 63’ per il Capitano) – 5

Che poi il peccato sai qual è? Che Demme conosce benissimo i suoi limiti e sta bene attento a non superarli. Capita spesso, in partita, che scelga il comportamento più prudente per non rischiare mosse sciagurate. Dispiace, quindi, quando chi gli è accanto (Ospina) non lo riconosce e lo mette in difficoltà – 5,5

ZIELINSKI. Asciutto ed essenziale, da vero campione. Due assist per due gol – 7

Al 2′ esordisce con un errore di controllo. Ma credo che quel tacco per Insigne sia una cosa talmente bella che possa cancellare qualsiasi tipo di sbavatura nella sua partita. Tra l’altro credo abbia giocato a mezzo servizio, visto che ha accusato problemi fisici già dal primo tempo – 7

ELMAS dal 78’. Senza voto

Il macedone si chiederà cosa ha fatto di male per finire nel girone dei panchinari condannati a minuti interminabili di riscaldamento. Forse la sua colpa, agli occhi di Gattuso, è di avere le potenzialità di un giocatore di pallone – sv

POLITANO. Il primo quarto d’ora è terrificante: molle e maldestro sia davanti, sia in difesa. Coi minuti però non è meglio e al 34’ conclude sciattamente una vera occasione da gol. Ne imbrocca una sola di azione, all’83’: va al tiro e Skorupski devia. Alla sesta partita consecutiva di Na-Politano la mia nostalgia per El Tav, Ilaria, è diventata una vera e propria crisi d’astinenza – 5

Corre, corre, arriva nei pressi della porta e poi… evapora, si smonta, si svela modesto giocatore e non fuoriclasse. Ma nessuno può negare lo sforzo che fa questo ragazzo. Si propone tantissimo. Non è un fatto che non si impegna, è che proprio non ce l’ha – 5,5 

INSIGNE. Stasera al Capitano non gli si può dire nulla: gioca da solo o quasi e segna due gol. In più dà una pelota d’oro a Osimhen. Certo, una sua palla persa manda Palacio in rete, ma il peccato è veniale perché la marcatura è annullata per fuorigioco – 7,5

Non è la prima volta che Insigne sembra giocare da solo, ma stavolta la vince pure, da solo. Una partita quasi perfetta e noi, come ha scritto giustamente Max, siamo ben contenti di prenderci il buono della serata – 8

MARIO RUI dal 78’. Marittiello in meno di un quarto d’ora rischia di farsi espellere – 5

Continuo a ripetermi che Ghoulam si è fatto male e che chissà per quanto tempo non lo vedremo più di nuovo – sv

MERTENS. Come con il Sassuolo, Ciro l’Anziano non tocca palla. Una mortificazione che non merita e non meritiamo noi – 5

Mi dispiace molto per Dries. Perché è inutile continuare a dire che deve ancora tornare al meglio: non accadrà. Mertens ha quasi 34 anni, ma sembra che ne abbia 39. Sembra arrivato al capolinea. Va benissimo renderlo bandiera del Napoli, ma vederlo in campo così è, come dici tu, una mortificazione. Meriterebbe ben altro – 5

OSIMHEN dal 53’. Accade al 65’ di rivedere dopo mesi di attesa Sua Divinità Osimhen: corsa, corpo a corpo, forza, tiro e precisione. Un concentrato da estasi. Purtroppo tre minuti sbaglia un gol facile facile. Ma un lampo divino l’abbiamo visto – 7

Il ritorno alla velocità – dopo averlo visto camminare in campo per più partite – è la speranza. E’ tornato a correre. Da qui in avanti non può che andare meglio, per lui e per noi. E’ acerbo, Victor, e questo resta un suo limite: il gol che si divora al 67′ era molto più facile da fare che quello che ha segnato e il passaggio di Insigne era perfetto – 6,5

GATTUSO. Per descriverti il mio sentimento di stasera, Ilaria, ricorro a una metafora banale ma efficace: di questi tempi ogni partita del Napoli è l’attimo di una storia d’amore tormentatissima. L’amata è volubile: può essere presente per giorni e poi sparire per settimane, senza rispondere al telefono. Non sai mai se c’è e tu resti in bilico tra ansia e depressione aspettando di placare il malessere. Ecco stasera il mal d’amore si è attenuato ma tra Milan, Juve e Roma l’angoscia è là nel buio che ti attende. E Mister Veleno è il papà complice dell’amata, uno peggio dell’altra. Però non sentire i suoi sproloqui è una consolazione – 6

La nota positiva, a parte il risultato, è stata, dopo tanti mesi, riassaporare il piacere di assistere a qualcosa che assomigliasse ad una partita di pallone. Una sensazione dimenticata, di cui gran parte del merito va attribuito al Bologna, che ha giocato davvero, come ha giustamente detto, con il sorriso sulle labbra, Mihajlovic nel post partita. Abbiamo ricevuto la telefonata d’amore tanto agognata, ma non vale nulla, per quanto visto in questa stagione da parte degli azzurri. Anche se consola, non mi regala chissà quale speranza – 6

ARBITRO CHIFFI. Giusto annullare i due gol del Bologna – 7

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