Il quotidiano paragona la Juve a Fitzcarraldo: «Hanno speso inutilmente 200 milioni sul mercato, il loro naufragio è ben rappresentato da Ronaldo”

All’estero lo sport non è considerato un argomento per incolti, per persone considerate in fondo dei poveracci, persone che mai hanno visto un film o letto un libro. All’estero, hanno una concezione diversa degli appassionati di sport. È evidente dalla qualità degli articoli. Come ad esempio quello di oggi del Paìs che paragona le peripezie della Juventus, alla ricerca della vittoria in Champions, alla trama di Fitzcarraldo il film di Herzog in cui i protagonisti devono trascinare una nave sulla montagna per poi farle affrontare un affluente dell’Amazzonia. Un film le cui riprese furono a dir poco tormentate.
Una metafora – scrive El Paìs – perfetta per la Juventus di Andrea Agnelli che
annoiata dalla propria navigazione (nove scudetti consecutivi), prova da diverse stagioni ad attraversare una montagna enorme con la nave della sua storia. Vincere la Serie A non le è più sufficiente. Ossessionato dalla bellezza e dalla figura di Guardiola, ha cercato di fabbricarlo alla maniera della Juventus e ha evocato l’ultimo grande mito del suo centrocampo. Ma Andrea Pirlo ha intrapreso un cambio di paradigma in cui nulla funziona e dove personaggi come il centrocampista Arthur (arrivato dal Barça in un inghippo finanziario (lo scambio con Pjanic, ndr)), mostrano chiaramente gli squilibri.
El Paìs scrive che
il club ha commesso un sacco di errori. Solo in questa stagione ha speso inutilmente 200 milioni e rimangono senza un attaccante puro o un regista.
Il quotidiano spagnolo infierisce:
Il naufragio è ben rappresentato da Cristiano Ronaldo. Un giocatore di 36 anni che gli costa un occhio della testa e che è stato spazzato via da partite importanti. Contro il Porto per la prima volta da quando è alla Juve non ha segnato in uno scontro diretto di Champions e un suo errore è costato la partita. (…) Le prima pagine a Torino insinuano dubbi, Mendes inizia a muoversi.
Infine Pirlo.
Pirlo non è Maurizio Sarri che veniva hanno disprezzato perché indossava la tuta, fumare e bestemmiava in conferenza (anche se a questo punto della stagione aveva dieci punti in più).
Proprio come Fitzcarraldo prima di raggiungere il bacino amazzonico per dar vita alla sua grande opera, Agnelli spreca prestigio e denaro in progetti senza molto futuro.