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Abbandoniamo il calciomercato, torniamo al campionato e sogniamo la Champions

È già partito l’ansiogeno impazzimento di allenatori e giocatori. Fermiamo la giostra e dedichiamoci al reale con la speranza di tornare allo stadio

Abbandoniamo il calciomercato, torniamo al campionato e sogniamo la Champions

Che bella domenica delle Palme. Temperatura giusta, solo accecante. Clima rasserenante. Se non ci fosse il Covid e l’impazzimento delle notizie sul calciomercato, tre mesi prima che si apra ufficialmente, il battito del cuore sarebbe nella norma.

In tempi di pandemia, reclusi a casa, tra un libro e una serie tv, c’è sempre lo sguardo attento sui siti web che dovrebbero informare sugli umori del tal giocatore, sulle manovre di mercato, sul bollettino medico.

Ecco, nel preciso istante che ti dedichi alle amenità della tua amata squadra, si scatena l’inferno. La pressione sale, la sensazione è di rincoglionimento. Il nervosismo raggiunge livelli massimi. Rileggi freneticamente le notizie. Ti avvampa il furore del tifoso, ti viene la voglia di scassare tutto.

Ci caschi ogni volta, pur sapendo che è un mondo di “busciardi”. Imbroglioni. Addirittura ci sono giornalisti giornalisti che evitano di pubblicare le notizie, le nascondono, fanno finta di non conoscerle. E poi c’è ancora chi si crede di comandare questo esercito di giornalisti, testate e siti, senza domandarsi le ragioni perché questo esercito si è trasformato nel tempo in una inaffidabile Armata Brancaleone.

Prendiamo questa serena domenica delle Palme. Con dieci partite di campionato ancora da giocare impazza il mercato delle vacche, di allenatori e giocatori.

Non mi presto alla pubblicità ingannevole citando siti e testate, tanto il mio è un discorso generale che non vuole offendere nessuno.

Oggi siamo finalmente all’allenatore che ci sta pensando, l’Inzaghi Simone della Lazio. Il contatto ci sarebbe stato ma Simone preferirebbe rimanere alla Lazio se Patron Lotito si darà una calmata.

Eravamo partiti da Sarri, dal SubComandante rivoluzionario finito al Chelsea e poi alla Juve, che qualcuno adesso dà in procinto di andare in Turchia, al Fenerbahce. La palla, la bufala, la notizia di Sarri esule in Turchia è durata meno di un giorno, smentita categoricamente in queste ore.

Sarri dopo essere transitato per la Fiorentina e il Napoli, nell’immaginario interessato di siti e testate, attenti a produrre titoli e lettori, adesso attende nuove opportunità.

Persino l’amato Benitez sembrava che stesse cercando casa dalle parti di Posillipo. Nostalgia, tanta. Come se in molti avessero paura di guardare al futuro. Potrebbe essere un incubo il fine campionato in corso. Perché se non dovessimo riuscire a qualificarci per la  Champions, sarebbero guai. Il presidente DeLa chiuderebbe i rubinetti, brandendo la parola d’ordine della ‘austerità’.
Chissà se è vera la notizia che a Insigne vorrebbero ridurre lo stipendio da 4.5 a 3 milioni di euro ad annata. Chissà appunto se è una bufala messa in giro per creare un clima di terrore stoppando richieste esagerate di giocatori e tecnici.

E non mi convince neppure la vulgata che se si entra in Chiampions possiamo sperperare milioni di euro alla ricerca dell’allenatore inavvicinabile. Ma perché mai dovrebbe essere un piano b prendere Juric o Italiano. Mentre Fonseca, Sarri, Allegri, Benitez sarebbero il piano a perché sull’Olimpo dei semidei?

Naturalmente la vicenda degli allenatori riporta ai giocatori. Perché, per esempio, visto che si parla della dipartita dei vari Koulibaly, Maksimovic, Hysaj (qualcuno insinua anche Manolas tanto per fare un nome in più), i nomi dei possibili acquisti potrebbero cambiare. Se Ringhio va via l’acquisto di Marcos Senesi traballa perché indicato dall’ex allenatore del Milan. Mentre Milenkovic e Zaccarii sono pronti a venire a Napoli.

Ma la via Crucis di queste ultime ore riguarda la crocifissione del portiere. Resta Ospina e va via Meret, addirittura chiamato dall’Everton di Ancelotti? Eh no, perché c’è chi dà per scontato invece che a partire sia Ospina.

Siamo al mercato. In questa commedia dell’arte ci sono esponenti del mondo variegato del calcio, dagli ex giocatori diventati opinionisti televisivi, agli amici, giornalisti, esperti, che difendono a spada tratta Gattuso, alcuni convinti addirittura che non si smuoverà dal golfo di Napoli.

Marekiaro Hamsik sembra che difenda a spada tratta l’amico connazionale caduto in disgrazia, Stanilav Lobotka. L’unico che non ha difensori in questo momento, e non lo è il suo sponsor Gattuso, è Bakayoko destinato a tornarsene in Inghilterra.
E intanto in Nigeria è Carnevale. Osihmen è caduto e si è fatto male alla spalla. Scherzetto. Anche il nostro grande Ciro (Mertens) è stato sfiorato dalle voci che si irrisi fosse “stroppiato”. Maledette nazionali.

Torniamo al campionato. Quello reale. E lasciateci sognare di andare in Champions e a settembre di poter occupare gli spalti del Maradona Stadium, vaccinati e col tampone.

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