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Con Gattuso siamo finalmente amati da Sky. Che fa se il Napoli perde sempre?

I tre buoni (anzi, ottimi) motivi per non esonerare Gattuso. Ci ha spiegato i pericoli degli assembramenti, la tattica futuristica e la buona stampa

Con Gattuso siamo finalmente amati da Sky. Che fa se il Napoli perde sempre?

Gennaro nel paese delle meraviglie
I 3 buoni (anzi, ottimi) motivi per non esonerare Gattuso

1) Fine della presunta unicità napoletana. Di questo atavico e vetusto voler essere a tutti i costi un unicum nella cultura urbana calcistica. L’unica metropoli ad aver una sola squadra di calcio in serie A: che palle! La città bella e splendente di cui innamorarsi, da difendere dai pregiudizi e dalle balle dei Cruciani di turno: roba da terzomondo del pallone. Ancelotti e Benitez ruffiani da dare in pasto alla movida di Largo San Giovanni Maggiore a Pignatelli. Con Sir Ringhio è tutta un’altra musica, diciamolo. Calci in bocca ad un ambiente malsano, che osa addirittura lamentarsi sul webbe. Finalmente un mister che punta il dito contro il malcostume generalizzato che fa carta straccia delle regole e dei divieti anti-assembramento. Da quando è arrivato Gattuso, insomma, siamo stati costretti a renderci conto che il problema non è Mario Rui che non sa crossare, ma il nostro familismo amorale. Deo gratias, uno così mancava come Callejon manca ad Insigne.

2) La rimodulazione del valore della rosa. Che non è una supercazzola fantacalcistica, ma un nuovo modo di pensare e intendere il mercato. Elmas rende poco nel suo ruolo? E allora proviamolo in altri 7-8 ruoli. Prima o poi troveremo al sua collocazione giusta e il ragazzo lo venderemo a 30 milioni. E poi chi l’ha detto che il portiere deve essere bravo a parare? Ospina gioca al posto del promettente Meret perché è un ottimo mediano. E pazienza se ha i guanti: quando sarà arruolato a centrocampo il suo valore crescerà e il Napoli farà un’ottima plusvalenza. È la nuova frontiera del calcio futurista. Insigne? Sarà un ottimo terzino basso. Petagna? Un centrale difensivo insormontabile. Lobotka? Studia da esterno d’attacco. Quella che ad un occhio poco attento può sembrare confusione tattica in realtà è rivoluzione creativa. Se non siete in grado di vederla non è certo colpa di Gattuso.

3) Ci ha tolto gli schiaffi dalla faccia. Da quando Gattuso è arrivato a Napoli abbiamo smesso di essere il brutto anatroccolo nazionale. Niente più “piagnisteo napoletano”, niente “pulcinella”, nessun “chiagni e fotti” in salsa azzurra. È tutto un Magnificat, un decantare la tempra morale del condottiero calabro, le sue scorribande lessicali senza peli sulla lingua (gli assembramenti per la morte di Maradona? Eh, no, non va bene.) È tutto un genuflettersi dinanzi a cotanta sapienza tattica; agli allenamenti finalmente all’altezza (sì, vabbè: abbiamo mezza squadra che cammina e l’altra metà in infermeria, ma lo sanno tutti che è colpa dell’ambiente!); alla duttilità di Ringhio e al suo saper cambiare ruolo ai giocatori in base all’avversario di turno. Sì ma, direte voi, alla fine però la squadra perde e fa schifo. E ma volete mettere avere dalla nostra Feltri, Costacurta e Caressa? Dai, su.

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