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Il Guardian: “Ormai hanno tolto al calcio tutte le emozioni, e lo usano come capro espiatorio”

“La polemica sulle esultanze è ridicola, sembra che in questo momento la priorità in Inghilterra sia evitare che i calciatori festeggino i gol”

Il Guardian: “Ormai hanno tolto al calcio tutte le emozioni, e lo usano come capro espiatorio”

“Se apri i giornali inglesi in questi giorni, hai l’impressione che una delle questioni più urgenti che il nostro Paese deve affrontare nel gennaio 2021 sia l’assenza di distanziamento sociale nello sport a stretto contatto noto come calcio”.

La polemica sulle esultanze dopo i gol, coi calciatori che si abbracciano e se ne fregano del protocollo che lo vieterebbe, in Inghilterra è andata ben oltre il buonsenso. Lo scrive il Guardian in un editoriale a firma Paul MacInnes. Il quale sottolinea due aspetti interessanti della questione: ormai così com’è al calcio hanno tolto tutta la spontaneità. Ed è diventato, anche, un capro espiatorio di falso moralismo.

L’attuale versione del gioco, ha perso quasi tutti gli aspetti che in tempi normali fanno emozionare la gente. Il fragore della folla? Andato. Il brivido della palla che va in fondo della rete? Soggetto a revisione da parte del VAR. Come ha detto José Mourinho quando gli è stato chiesto di astenersi dai festeggiamenti: “Grazie al VAR mi sono adattato e ora devo controllare le emozioni. Credo che i giocatori possano fare un po’ lo stesso”. Nessun problema. Abbassa un po’ le luci e andiamo avanti. Fino a quando non spunterà la prossima cosa”.

Dare addosso al pallone, scrive il Guardian è diventata “un’utile distrazione dalla malagestione dell’epidemia nel Regno Unito, condotta con letale aplomb. Essere un calciatore d’élite (o una competizione calcistica d’élite) ti espone al rischio di essere trascinato nel dibattito popolare in qualsiasi momento. I riflettori sono inflessibili e il giudizio critico è spietato”.

“Ma chiuderlo perché sta dando il cattivo esempio non sarebbe solo meschino (e probabilmente in cattiva fede), ma significherebbe anche che non poterlo più usare come un sacco da boxe. Questo governo ha anche una sfortunata abilità nel riconoscere ciò che conta per il paese. E il calcio è una di queste cose. Riconosce la sua importanza per milioni di persone, un’importanza che è cresciuta man mano che i lockdown si susseguivano e la possibilità di evadere – anche se solo mentalmente – diventava sempre più difficile. Uccidi l’atmosfera, elimina la tensione, sostituisci i festeggiamenti con minuti di analisi video… ma guardare anche un solo tiro, un passaggio o un contrasto può ancora rendere tutto ok, per un momento”.

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