Ad agosto la Juve aveva già l’accordo con Suarez: 10 milioni di euro l’anno per due stagioni
La Nazione pubblica stralci dell'interrogatorio di Fabio Paratici alla Procura di Perugia. Poche ore dopo aver chiuso l'intesa, il manager si accorge che manca il passaporto, e inizia la corsa all'esame
La Nazione pubblica stralci dell'interrogatorio di Fabio Paratici alla Procura di Perugia. Poche ore dopo aver chiuso l'intesa, il manager si accorge che manca il passaporto, e inizia la corsa all'esame
A fine agosto scorso, la Juventus aveva già l’accordo per ingaggiare Luis Suarez. Gli avrebbe garantito una base di 7,5 milioni di euro l’anno che, con i bonus, avrebbe potuto arrivare a 10. L’accordo prevedeva un rapporto di due anni con una clausola di recesso a favore della società dopo la prima stagione.
Lo ha rivelato Fabio Paratici alla Procura di Perugia nell’interrogatorio dell’11 novembre. La Nazione pubblica alcuni stralci del verbale. Tre pagine che raccontano i retroscena dell’acquisto e la versione della Juventus.
L’accordo con Suarez, dunque, esisteva dal 30 agosto. Solo che il giorno dopo, Paratici viene assalito da un dubbio sullo status dell’uruguaiano e scrive un sms all’avvocato del calciatore:
’’Una pregunta por hacer seguro: luis tiene pasaporte comunitario también verdad?”.
No, non aveva il passaporto. A quel punto inizia la corsa per organizzare l’esame.
L’11 novembre, ai magistrati, Paratici spiega:
«Noi eravamo convinti, perché questo dicevano i siti specializzati, che il calciatore avesse cittadinanza comunitaria e in particolare italiana in quanto aveva moglie e figli italiani ed era in Europa da 11 anni».
Una volta che fu scoperto che il passaporto non c’era, la Juve, dice Paratici, decise di rinunciare all’operazione, intorno al 12-13 settembre. L’avvocato di Suarez, a quel punto, comunicò al dirigente juventino che il giocatore avrebbe comunque sostenuto l’esame.