Quarta vittoria consecutiva per la squadra di Ancelotti. Una sceneggiatura che De Laurentiis non avrebbe immaginato, indigesta per buona parte dell’ambiente Napoli
“Natale con l’Everton secondo in classifica”. È il film di Natale che De Laurentiis non avrebbe voluto trovare in programmazione. Per non parlare di buona parte dell’ambiente Napoli, media in testa. La squadra di Carlo Ancelotti è fin qui la principale sorpresa della Premier League. Dopo 15 giornate, i Toffees sono secondi in classifica, dietro solo i cugini del Liverpool. Qualche squadra, come i due Manchester e l’Aston Villa, hanno partite da recuperare.
L’Everton ha conquistato la quarta vittoria consecutiva, partite in cui ha subito un solo gol e per giunta su calcio di rigore. Ha battuto 1-0 fuori casa il fanalino di coda Sheffield United con gol a dieci minuti dalla fine del capitano Sigurdsson su azione volante cominciata dal brasiliano Bernard e rifinita da Doucouré per l’islandese che ha segnato. È stata una partita all’inglese, esteticamente non bella, giocata col coltello tra i denti. La squadra di Ancelotti mostra sul campo e una grinta e una determinazione invidiabili, soprattutto per le nostre latitudini. L’Everton ha battuto in fila Chelsea, Leicester, Arsenal e adesso lo Sheffield.
La squadra di Ancelotti era ampiamente rimaneggiata. Mancavano Allan, James e Digne (infortunati), più Richarlison che deve stare due partite (una si è giocata) fermo per essere uscito per una botta alla testa. È il protocollo della Premier. Mai prima d’ora l’Everton aveva vinto senza Richarlison l’attaccante brasiliano che è fondamentale per il gioco dell’Everton. Ancelotti, che tra de giorni ospiterà il City di Guardiola, ha dovuto fare anche un po’ di turnover e ha cominciato senza il capitano Coleman né André Gomes. Ha schierato la ormai solita linea a quattro composta da difensori centrali e ha giocato una partita da trincea.
I tifosi dell’Everton sono giustamente esaltati per l’allenatore italiano che a Napoli hanno trattato come un pensionato ormai non più in grado di allenare. “È un allenatore finito” è stata una delle frasi più gettonate che è toccato ascoltare in questi mesi così come durante la sua permanenza all’ambra del Vesuvio. Per non parlare di chi lo aveva etichettato come tecnico capace di allenare soltanto i fuoriclasse.
Sui social i tifosi inglesi mettono a confronto la classifica dello scorso anno, quando Ancelotti arrivò, e quella attuale. In un anno, e senza nessuna campagna acquisti faraonica (quattro acquisti chirurgici, low cost: James, Alla, Dooucouré, Godfrey), l’Everton è passato dalla zona retrocessione a quella Champions. Dal 15esimo al secondo posto. E l’Everton, sulla carta, non è certo una squadra che possa ambire alla zona Champions
L’ambiente Napoli si arrabbia non poco, ma sarebbe il caso di avviare una riflessione su quel che è avvenuto in casa Napoli poco più di un anno fa. Quando Aurelio De Laurentiis ha deciso di sbarazzarsi di un allenatore che è considerato un monumento vivente della storia del calcio e che voleva avviare un serio progetto di rinnovamento. Un anno dopo, il Napoli ancora non si capisce quali panni vesta. Mentre l’Everton sta toccando vette che dalle parti blue del fiume Mersey non vedevano da circa trent’anni.
“Natale con l’Everton secondo in classifica” un film che non sorprende una sola categoria di persone: quelle che si intendono del gioco del calcio.
From 15th to 2nd in just a year. All thanks to one man and his coaching team
How Carlo Ancelotti has masterminded #EFC‘s turnaround 🔵
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— Patrick Boyland (@Paddy_Boyland) December 26, 2020