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Coboli Gigli: “Non vedo più lo stile Juve. Paratici e Nedved non sono adatti”

L’ex presidente critico a radio Punto Nuovo: “Dovrebbero rileggere la storia della Juve, Questa non è la squadra della famiglia Agnelli, ma Elkann”

Coboli Gigli: “Non vedo più lo stile Juve. Paratici e Nedved non sono adatti”

All’indomani della vittoria contro il Barcellona l’ex presidente della Juve, Cobolli Gigli,ha sottolineato ai microfoni di Radio Punto Nuovo, che è una prestazione da non sottovalutare nell’ottica di un percorso di crescita

“Sono tranquillizzato dopo quello che ho visto nelle ultime gare della Juve. Contro il Torino è venuta fuori una vittoria non meritata, mentre con il Barcellona è venuta fuori una vittoria che non va trascurata, anche evitando errori in difesa. Può darsi che la vittoria col Toro abbia dato carica, quella con il Barcellona può aver dato certezze”.

Sul caso Suarez invece e sulle responsabilità della Juve che stanno emergendo ha commentato

“Non so dove sia finito lo stile Juve. E non so neppure dove sia la furbizia: si fanno sentire da tutti in uno stadio vuoto. Una frittata che non dovevano combinare. Sono stato sempre critico nei confronti di Paratici. Nedved non adatto come vice-presidente. Se vogliamo parlare delle superficialità della vicenda di Perugia, parliamone e sono con la S maiuscola. Cuadrado, a metà settembre, ha fatto un esame di italiano e l’esito deve ancora arrivare: non capisco come sia arrivata l’immediata approvazione per l’esame di Suarez. Il presidente Agnelli sa quello che vuole e si vede che gli vanno bene questi dirigenti”.

Gigli ricorda la storia dei bianconeri

“La Juve vive una situazione opaca, poco trasparente. Paratici e Nedved dovrebbero leggere la storia della Juventus, dell’Avvocato Agnelli, di Boniperti. Questa Juventus si è impastoiata nei rapporti con gli ultras e nella superficialità dei suoi dirigenti. L’ufficio stampa invita i media a non contattarmi. Sono vissuto come un rompicoglioni. Quando è arrivato Ronaldo ero un po’ perplesso per i costi e speravo in una crescita dei ricavi che coprisse questa crescita dei costi. Se non vinci la Champions o i ricavi commerciali non arrivano, è ovvio che una società come la Juve perda 90-100 milioni. Per me non è famiglia Agnelli, è famiglia Elkann. L’uscita di Marotta dalla Juve mi sembra di capire che sia avvenuta per l’affare Ronaldo: Marotta non avrebbe urlato in quel modo in uno stadio, questo è sicuro”.

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