Il pm Maresca: «Se fossi il Napoli, porterei il caso alla Procura della Repubblica di Napoli»

Al Corrmezz: «Solleverei un accertamento penale visto che la Corte d'Appello ha ipotizzato il reato di frode sportiva. Se la Procura archivia, si procede d'ufficio per calunnia»

Il pm Maresca: «Se fossi il Napoli porterei il caso alla Procura della Repubblica»

Il pm Maresca: «Se fossi il Napoli porterei il caso alla Procura della Repubblica». Il pm anticamorra Catello Maresca ha rilasciato un’intervista al Corriere del Mezzogiorno sul caso Juventus-Napoli o meglio sul provvedimento della Corte federale d’appello presieduta da Sandulli. E abbozza una linea difensiva:

«Paradossalmente, se io fossi il Calcio Napoli solleverei un accertamento penale. Perché la Corte D’Appello ha ipotizzato un reato: ovvero i dirigenti del Napoli in combutta con i funzionari dell’Asl e quelli della Regione. È un reato di frode sportiva. Se è vero, credo che l’unico posto deputato ad esaminare ciò sia la Procura di Repubblica di Napoli o quella di Napoli Nord a seconda della competenza territoriale. Diciamo che voglio seguire questa ipotesi: se è vera ci aspettiamo condanne ma se è falsa si archivia e si configura il reato di calunnia che è procedibile d’ufficio».

«Al Coni non mi aspetto nulla di diverso. Al Tar si apre un altro scenario. La sentenza numero 260 ha stabilito che di regola quando sono esauriti i gradi di giustizia sportiva, si vada al Tar del Lazio e che ci sia solo una funzione risarcitoria. Si potrebbe derogare, concedendo una sorta di “risarcimento economico” come la ripetizione della partita. Lo spero, ma non ci credo».

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