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Ricapitolando: il coprifuoco non c’è, e per le elementari si decide in settimana

Nell’ordinanza pubblicata nella notte non c’è traccia del divieto di mobilità annunciato dal governatore da venerdì. E per riaprire le scuole si aspetta la valutazione dei contagi

Ricapitolando: il coprifuoco non c’è, e per le elementari si decide in settimana

Ricapitolando: non c’è il coprifuoco, e le scuole elementari – per ora – restano chiuse.

Al termine di una intensa giornata, come si dice sempre in questi casi, la Regione Campania ha pubblicato poco prima della mezzanotte un’ordinanza (la numero 82) nella quale ha esplicitato tre cose: “la conferma della sospensione della didattica in presenza” salvo ulteriori decisioni basate sulle valutazioni dei contagi; il “divieto di spostamenti dalla provincia di residenza” ad altra provincia; la conferma della “zona rossa” di Arzano.

Nel frattempo però la cittadinanza aveva appreso dai media che venerdì sarebbe entrato in vigore il coprifuoco dalle ore 23, tutti i giorni. E che lunedì i bambini delle elementari sarebbero tornati in classe. Un fraintendimento dovuto alle dichiarazioni del governatore De Luca a margine della inaugurazione del primo Covid Residence napoletano. Il “coprifuoco campano”, in particolare, si era preso per tutta la giornata i titoli delle aperture nazionali. E sulla riapertura delle elementari erano seguiti a cascata i commenti delle varie istituzioni coinvolte.

de luca

Ma nell’ordinanza poi pubblicata in nottata non c’è niente di tutto questo.

Del coprifuoco, almeno per il momento, non c’è traccia. E per quanto riguarda le scuole, si legge:

“Salva ogni ulteriore determinazione in conseguenza dell’andamento della situazione epidemiologica quotidianamente rilevata, con decorrenza dal 21 ottobre e fino al 30 ottobre 2020 è confermata la sospensione delle attività didattiche in presenza per le scuole primaria e secondaria, fatta eccezione per lo svolgimento delle attività destinate agli alunni con disabilità ovvero con disturbi dello spettro autistico, il cui svolgimento in presenza è consentito, previa valutazione delle specifiche condizioni di contesto da parte dell’Istituto scolastico”.

E che

“è dato mandato all’Unità di crisi regionale del costante monitoraggio e valutazione della situazione dei contagi sviluppatisi sul territorio in ambito scolastico e dei relativi casi connessi a “contatti stretti”, al fine dell’eventuale riapertura della attività in presenza della scuola primaria a decorrere dal 26 ottobre 2020″.

Insomma, De Luca s’è preso ulteriore tempo per tornare eventualmente sui propri passi dopo aver decretato la chiusura degli istituti. Allo stato attuale, questo è quanto.

Il coprifuoco non c’è. Le scuole restano chiuse. Per ora.

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