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Richeldi: «Se i ragazzi saranno attenti fuori casa è meno probabile che portino il virus in famiglia»

Al Corriere della Sera: «Se osserveranno le misure di prevenzione indicate saranno protetti. Il motivo principale per tenersi lontani dagli assembramenti serali è proteggere i nonni. Non correte in ospedale al primo sintomo»

Richeldi: «Se i ragazzi saranno attenti fuori casa è meno probabile che portino il virus in famiglia»

Il Corriere della Sera intervista Luca Richeldi, pneumologo al Policlinico Gemelli e componente del Comitato Tecnico Scientifico. Parla della riapertura delle scuole e di come proteggere i familiari dei bambini e dei ragazzi dai rischi del contagio. Fondamentale, per non allargare la rete dei positivi, sarà che gli studenti rispettino le misure anti-Covid in classe.

«I bambini, se osserveranno le misure di prevenzione indicate, dunque l’uso della mascherina, il distanziamento, l’igiene delle mani e la misurazione della febbre, saranno efficacemente protetti contro
le infezioni. In questo caso la trasmissione del coronavirus è improbabile».

E’ importante che i giovani capiscano che devono stare attenti.

«La chiave può essere proprio quella di far capire loro che indossare la mascherina e mantenersi a debita distanza dai compagni è prendersi cura del nonno e della nonna. Il concetto dell’interesse collettivo non è semplice da comprendere a quell’età. Invece un adolescente può farlo proprio per gestire i comportamenti, tra cui ad esempio utilizzare l’applicazione Immuni».

Il pericolo di contagio all’interno della famiglia esiste, continua.

«L’età mediana dei nuovi positivi è tornata ad aumentare, da 30 è risalita a 40 e c’è la tendenza a una nuova crescita proprio perché ci sono più casi di contagio all’interno della famiglia, fenomeno cominciato dopo Ferragosto. È un elemento da tenere sotto controllo. Il timore è che il virus si trasmetta ai fragili che a volte vivono nella stessa abitazione di figli e nipoti. Abbiamo tutti la responsabilità di preservarli. Ne approfitto per lanciare un messaggio ai giovani. Il motivo principale per tenersi lontani dagli assembramenti serali è proteggere i nonni».

Dunque, il nipotino che torna a casa da scuola e incontra i nonni, deve stare attento.

«Lavarsi le mani, prima di tutto. Se sarà stato attento fuori casa è meno probabile che porti il virus dentro casa. Certo non si può pensare di indossare la mascherina tra le mura domestiche. Se un compagno di classe viene messo in quarantena, resti lontano per un po’ dai nonni; e così farà tutte le volte che avrà tosse, febbre o raffreddore, anche se indipendenti dal Covid-19».

Attenzione anche a non correre in ospedale al primo sintomo che possa far pensare al Covid.

«Dobbiamo imparare a non pensare automaticamente al Covid-19 quando compariranno sintomi confondibili. L’appello è di non correre in ospedale senza aver consultato prima il proprio medico. I Pronto soccorso devono essere lasciati sgombri per dare la precedenza ai pazienti davvero bisognosi di assistenza. Già adesso al Gemelli c’è un’affluenza di persone con problemi respiratorie che avrebbero dovuto restare a casa».

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