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Il Telegraph: la mania delle statistiche sta uccidendo la bellezza del calcio

“Una volta era una passione, ora si studia tutto al microscopio, tutto è decostruito. Siamo arrivati a contare gli expected assist… Come si scende da questo mondo?”

Il Telegraph: la mania delle statistiche sta uccidendo la bellezza del calcio
Harry Kane

Quando nel 2014 la BBC celebrava l’addio al calcio di Ryan Giggs scriveva dei suoi 3 titoli, delle quattro FA Cup, delle due Champions League e della la sua immortalità al Manchester United con 963 presenze ineguagliabili. Nel 2020 la stessa BBC lo descrive come un clamoroso assist-man: ne ha serviti 162. E allora? Che è successo nel frattempo? Quando abbiamo ceduto alla dittatura delle statistiche? Quando abbiamo deciso che gli assist valgono quanto se non di più dei gol o dei titoli? Se lo chiede James Corrigan sul Telegraph. E ce l’eravamo chiesti anche noi, nel nostro piccolo.

“Prima gli assist erano una nota a margine interessante, una semplice aggiunta, ora sono salutati con una incredibile riverenza”. Quella per le statistiche non è più una perversione dei giocatori di fantacalcio, è diventata una mania.

“Potremmo anche distogliere la nostra attenzione dal tossicodipendente di Fifa 20 che fa irruzione nel pub per consolare tutti con la notizia che nonostante la nostra squadra abbia perso 4-1, ha controllato il 52% del possesso palla. Ma la verità è che il sovraccarico di dati piano piano inciderà sull’apprezzamento o meno di ciò che in precedenza era amato come una semplice passione“.

L’articolo del Telegraph fa un altro esempio: poche settimane fa, Harry Kane è stato ampiamente accreditato sui giornali come il migliore in campo del Tottenham. Nonostante a Son Heung-min avesse segnato 4 gol ne 5-2 al Southampton. Kane aveva fornito quattro assist. Non gol… assist.

“Nel nostro desiderio di analizzare tutto all’ennesima potenza e ridurre un gioco collettivo alle sue parti costitutive, stiamo decostruendo il tessuto di ciò che ha reso il calcio il gioco del popolo prima d’ogni altra cosa“.

“È questa brama che l’intero gioco sia perfettamente spiegabile, e l’essere completamente sottomessi all’alta tecnologia che ha creato questa farsa dei falli di mano e il pasticcio della Var in generale. Una volta si trattava di vedere e credere, ma ora si tratta di guardare e poi studiare tutto attraverso un microscopio. La complessità sta eclissando la bellezza“.

“Siamo arrivati all’eccesso, alla metrica degli “assist attesi”, in base alla quale gli assist non vengono conteggiati in base alla loro conversione in gol, ma in base al fatto che avrebbero dovuto essere convertiti in gol. È un mondo parallelo dal quale, francamente, alcuni di noi vorrebbero saltare giù”.

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