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Liverpool-Leeds non può essere finita 4-3, le statistiche dicono il contrario

Persino il Guardian scrive che il punteggio è stato casuale, perché per gli expected goals il Liverpool ha vinto 3-0. Si contesta il risultato, non le statistiche

Liverpool-Leeds non può essere finita 4-3, le statistiche dicono il contrario

Gli expected goals. La risposta è tutta lì. Che cosa sono gli expected goals? Sono i gol che una squadra avrebbe dovuto segnare, che ci si sarebbe aspettati che segnasse. Ecco, secondo gli expected goals, tra Liverpool e Leeds ieri non c’è stata partita. L’incontro – secondo alcune statistiche che da anni affliggono il calcio – sarebbe dovuto finire 3-0. Ne scrive persino Jonathan Wilson sul Guardian che sottolinea i 22 tiri del Liverpool contro i 6 della squadra di Bielsa, e dice che non succederà più che il Leeds concretizzerà quasi tutte le occasioni create. “Patrick Bamford non è Batistuta”, scrive riferendosi all’attaccante che ha segnato la rete del momentaneo 2-2.

Sarà certamente così, Bamford non è Batistuta, così come Bielsa ha ammesso che hanno creato poco, ma ci saremmo  aspettati un’osservazione diversa. E cioè che le statistiche non fotografano affatto una partita di calcio. Quantomeno non sempre. Tant’è vero che quelle di Liverpool-Leeds raccontano quel che nessuno ha visto. La cruda verità è che se Rodrigo non avesse commesso un ingenuo fallo da rigore – che sembrava commesso da un signore  che non ha mai giocato a calcio – il match sarebbe finito tre a tre.

Gli expected goals sono un’aberrazione del calcio. Le statistiche hanno la loro importanza, sopratutto per quel che riguarda la preparazione fisica, e probabilmente – per quel che riguarda il terreno di gioco – hanno il loro fondamento a lungo termine. E nemmeno tanto. Ci passa l’oceano tra segnare tanti gol ed essere la squadra che statisticamente ha creato più occasioni da rete. È questo che rende il calcio un gioco ancora oggi profondamente affascinante.

Una partita va giudicata per quel che le persone guardano. Per le emozioni che trasmette. Per gli aspetti tattici (senza esagerare). Di certo non per le analisi statistiche. Liverpool-Leeds è stata una partita molto divertente, in cui praticamente mai – se non nei minuti iniziali – si ha avuto la sensazione che la squadra di Klopp potesse vincere facilmente. Il Liverpool avrà anche creato tanto – più del Leeds, ma non è mai stato un assedio – ma la squadra di Bielsa è sempre parsa in grado di segnare. Forse nella prima parte della ripresa, il Liverpool ha avuto il controllo del match. Nonostante il dominio statistico, per vincere ha avuto bisogno di una madornale sciocchezza della difesa nei minuti finali. Sciocchezze di cui in realtà ha usufruito in tutti e quattro i gol.

L’aspetto incredibile è che nessuno mette in discussione la fotografia statistica del calcio. Nessuno dice: “ma forse queste statistiche ci raccontano cazzate?”. No, l’aberrazione è che si giunge alla conclusione contraria: “Il 4-3 è stato un caso, perché le statistiche dicono altro”. Quel che dice il terreno di gioco, ormai, non conta praticamente più nulla. L’annotazione dei gol segnati e dei gol subiti rischiano di diventare un rito stanco, fastidioso. Verrà giorno in cui i gol non determineranno più il risultato della partita. Saranno le statistiche a stabilire chi è stato più bravo. E ad assegnare la vittoria.

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