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De Laurentiis: «Se torna un positivo dalle Nazionali si deve fare causa alla Uefa»

A radio Kiss Kiss: «Alla Uefa, dovrebbero dare tutti le dimissioni. La Uefa deve essere acquistata da tutti i club europei che la dovrebbero ricostituire da capo»

De Laurentiis: «Se torna un positivo dalle Nazionali si deve fare causa alla Uefa»

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha parlato ai microfoni di radio Kiss Kiss

È un campionato falsato perché?

«Perché nessuno ha avuto la cultura dell’azione meditata, ci voleva una controffensiva nazionale che rispondesse alla logica  della salute. Il campionato si può fare o non si può fare? Se non posso stare a contatto come tifoso allora non posso fare neanche un gioco di contatto come il calcio. Allora io posso capire che uno chieda il tampone come atto certificativo insieme al biglietto. Ma il fatto che si decida sulla testa di tutti e soprattuto dei club non va bene, noi stiamo qui a spendere i soldi per conto e al posto di un governo assente e impreparato, sia quello politico che quello calcistico. Perché tutti buttano il sasso e poi nascondono la mano. La Lega ha deciso, ma la Lega siamo noi allora devo pensare che siamo degli stupidoni. Che la Uefa faccia il suo lavoro, dovrebbero essere il nostro segretariato e invece si comportano come se fossero il re e la regina e decidono, se qualcuno al rientro dalle nazionali  risulta positivo, le cause che partono sono necessarie e chiedendo molti danni. Perché non si mette a rischio il campionato ma la vita di gente che costa molti soldi. È inutile che la Uefa stabilisce e poi ignora i diritti sacrosanti dei tifosi e delle società che li rappresentano»

Il 23 agosto la finale di Champions e stasera già Germania-Spagna, è una follia?

«Non è una follia, bisogna prendere atto e coscienza che loro sono inadeguati per stare alla Uefa, dovrebbero dare tutti le dimissioni. La Uefa deve essere acquistata da tutti i club europei che la dovrebbero ricostituire da capo. Champions ed Europa League è tutta roba vecchia, anche la sigla è stantia, non è moderna. Io sento molti bambini che scappano, che ne hanno le scatole piene. È roba vecchia. Non è un problema anagrafico, ma è un problema culturale e loro non hanno la cultura sui tempi che cambiano»

Le qualità di Osimhen?

«Tutte le qualità le ha, ma sopratutto una importante, che è un giovanissimo, è un 21enne che ha perso i genitori in giovanissima età e quindi è un ragazzo che è cresciuto in un Paese complicato in situazioni complicate. C’è un bellissimo racconto sulla Nigeria. Ci sono tre gironi nella Capitale, a Lagos. E’ incredibile lo stato sociale che c’è lì, sembra di tornare al Medioevo. Quindi avrà sofferto tantissimo ma ha imparato anche quella che è la dignità. Dimostra una grande maturità e serenità, ma soprattutto una grande dignità».

Dopo il Cardinale porti anche  Papastathopoulos?

«Stiamo lavorando, il mercato in uscita è tutto una risata. A me diverte, le palle si gonfiano a dismisura e ognuno si inventa la qualunque e sembra che stai parlando con delle persone che sono dei ricattatori. Oramai ci ho fatto il callo, sto nuotando in mezzo, ma è anche molto divertente perché quando li sento parlare voglio vedere a che punto di sfacciataggine vogliono arrivare»

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