Damascelli: l’Italia è lontana dal modello tedesco, il mercato può limitarsi solo al territorio nazionale

Sul Giornale. Il Bayern ha infilato 27 bilanci positivi di fila, noi siamo fuori dalle competizioni europee e abbiamo un debito due volte superiore a quello della Germania. Ci resta tra le mani solo polvere

Bayern Monaco

Su Il Giornale, Tony Damascelli scrive della profonda differenza tra il calcio italiano e quello tedesco, in termini di bilanci e di budget a disposizione per il mercato. Cosa che impone alle nostre squadre un ridimensionamento relativo agli acquisti.

“L’Uefa ha portato in cassa il necessario, il Bayern e il Siviglia hanno ribadito la propria storia, il calcio italiano si ritrova con le mani piene di polvere e non di stelle, fuori dal mondiale resta ancora fuori dalle competizioni europee, la presenza in finale di Orsato è una consolazione anche questa furbastra e comoda di chi ha puntualmente deriso l’arbitro veneto per le sue prestazioni nel condominio nostrano. Non è il caso di essere patrioti ma se pensiamo alle finanze dei bavaresi di Monaco ci accorgiamo che hanno infilato 27 bilanci positivi, continuando a essere protagonisti a livello nazionale e internazionale. Il modello tedesco non può essere preso in considerazione, il debito del nostro Paese è oltre due volte superiore a quello della Germania, va da sé che la Bundesliga non ha le stesse pendenze della serie A. Tali riflessioni dovrebbero suggerire prudenza nelle prossime operazioni di mercato, la stessa Juventus, che si è ritrovata ieri, non si può permettere spese. La nostra realtà, sportiva e non soltanto, non è competitiva con il resto del vecchio continente. Le speranze e i progetti di Atalanta, Lazio, Napoli, Inter, Roma, Lazio, Milan e Juventus si devono limitare al territorio nazionale. Il resto è propaganda”.

 

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