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Sconcerti per criticare il Napoli lo definisce squadra “femminile e senza palle”

L’Italia si conferma un mondo a parte. Qui il dibattito sul linguaggio razzista e sessista non ci tocca nemmeno di striscio.

Sconcerti per criticare il Napoli lo definisce squadra “femminile e senza palle”

“Il Napoli è una squadra femmina, con una mentalità femminile, prima c’erano gioco e palle”. Lo ha detto Mario Sconcerti nel corso del programma di Canale 21 “il Bello del calcio”. Insomma una metafora forte, di cattivo gusto, che la dice lunga sulla cifra culturale del nostro Paese ben distante dall’attenzione al linguaggio razzista – e sessista – che c’è nel resto del mondo.

Tuttavia se la Formula 1 s’inginocchia in onore di George Floyd, se il mondo social – non deviato – si adopera per combattere la violenza di genere, qualcuno ancora pensa di dare forza al proprio pensiero con un simile linguaggio. Ora la curiosità è capire. In cosa dovrebbe differire la mentalità femminile da quella maschile durante una competizione? Le donne giocano per perdere? Le donne hanno poca garra? Da noi, ovviamente non per tutti, il termine femmina è sinonimo di debolezza, di superficialià e di scarsa qualità. D’altronde se la legge contro l’omofobia ha addirittura creato discussioni e dissensi anziché essere accolta con unanime apprezzamento, possiamo mai sperare di cancellare dal lessico comune, dal pensiero semplicistico italico concetti ben radicati di maschilismo e sessismo? Difficile, molto difficile.

“Il Napoli è una squadra femmina con una mentalità femminile”. Ed è passata liscia in studio senza che nessuno considerasse gravi queste parole. Siamo un paese vecchio ma non antico perché l’antichità di solito è custode di valori e ricchezze che fanno grande un popolo, una Nazione, noi abbiamo perso ancora una volta l’occasione per crescere. Ah caro Marione, che dispiacere!

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