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Quel tifoso ha provocato ma i numeri dicono che l’Atalanta ha il blocco psicologico Juventus

Sabato l’Atalanta ha sfiorato la vittoria. In nove campionati i bergamaschi non li hanno mai battuti, totalizzando 5 punti su 48. Contro il Napoli 25, la Roma 24, il Milan 23, l’Inter 22

Quel tifoso ha provocato ma i numeri dicono che l’Atalanta ha il blocco psicologico Juventus

“Gli regalate la partita come al solito?”

Questa frase estremamente provocatoria, rivolta da un tifoso napoletano a Gasperini, ha suscitato varie reazioni, tra cui la più sguaiata e fuori luogo resta quella del dirigente atalantino Moioli.

Vista però la partita contro la Juventus, non c’è nulla da eccepire sui bergamaschi. Sabato sera l’Atalanta se l’è giocata fino in fondo. Sicuramente il tifoso ha sbagliato a pensare che la squadra di Gasperini si sarebbe scansata.

Ma perché quel tifoso ha provocato l’allenatore atalantino? E perché c’è una fetta di tifosi italiani che pensa che ci siano squadre che non affrontano tutti gli avversari con le stesse motivazioni?

Bene, l’Atalanta è presente stabilmente in Serie A da 9 campionati. Nella classifica totale di questi 9 tornei occupa l’ottava posizione con i 494 punti realizzati fino alla scorsa giornata. La media punti è di 1,47 punti a partita. Appena più su c’è la Fiorentina, con 503 punti ed una media di 1,497 punti a gara. Appena più giù c’è l’Udinese, staccata però di molti punti. L’ultima delle squadre che hanno giocato tutti gli ultimi 9 tornei è il Genoa, 374 punti e 1,11 di media.

L’Atalanta fa ormai parte del salotto buono della Serie A, quest’anno lotta per il secondo posto, e negli ultimi anni è sempre stata nella parte sinistra della classifica.

Però la squadra di Percassi ha ottenuto risultati molto contrastanti contro l’elite della Serie A, ovvero le prime 6 squadre delle classifica perpetua di questi 9 campionati. Vediamo in dettaglio:

Juventus: in 18 partite, 5 punti dell’Atalanta contro 44 dei bianconeri (0,28 punti a partita per i bergamaschi)

Napoli: in 18 partite, 25 punti a testa (1,39 a partita)

Roma: in 18 partite, 24 punti a testa (1,33 a partita)

Lazio: in 18 partite, 22 punti dell’Atalanta contro 28 dei biancazzurri (1,22 punti a partita per i bergamaschi)

Inter: in 17 partite, 22 punti a testa (1,29 a partita)

Milan: in 17 partite, 23 punti a testa (1,35 a partita)

Ecco il ruolino dell’Atalanta contro le prime 6 della classifica perpetua dal 2011-12 in poi.

L’Atalanta non ha mai battuto la Juventus dal suo ritorno in Serie A, unica squadra tra quelle sempre presenti in questi 9 anni a non esserci riuscita.

Tanto per fare un esempio, il Genoa, la peggiore delle 10 sempre presenti, almeno una volta ci è riuscito. I grifoni, nonostante una media punti per niente entusiasmante, hanno anche collezionato 13 punti nelle ultime 18 partite contro la Juventus, ben 8 in più rispetto agli orobici.

Persino l’Udinese, che è stata definita “Udimessa” per l’atteggiamento spesso remissivo mostrato contro gli juventini, li ha sconfitti una volta (a Torino).

Addirittura il Sassuolo, detto scherzosamente “Scansuolo”, per aver mostrato scarsa combattività in alcune partite contro la Juventus, nei suoi soli 7 anni di serie A è riuscito a sconfiggerla in una occasione.

Senza parlare del Verona che, nonostante l’altalena tra Serie A e Serie B, è forse l’unica tra le provinciali ad essere in vantaggio nelle partite casalinghe contro i bianconeri (11 vittorie contro 8, ma gli scaligeri al Bentegodi non fanno sconti a nessuno).

Cos’è che attanaglia l’Atalanta, capace di essere l’incubo di quasi tutte le grandi squadre, e che invece contro la Juve non vince da 19 anni e mezzo?

Qual è il male oscuro che, dopo quella vittoria del febbraio 2001 (arrivata dopo altri 8 anni di attesa), le ha fatto perdere ben 24 partite su 31, mettendo insieme la miseria di 7 punti sui potenziali 93?

Magari è un blocco psicologico, magari la Juventus è troppo forte, magari la risposta non è semplice, magari è meglio non chiederselo, perché la risposta non c’è.

Di sicuro il tifoso che ha provocato Gasperini è stato inopportuno. Forse è stato anche molto maleducato.

Ma, numeri alla mano, bugiardo non è.

A pensar male si fa peccato, come usava dire Andreotti, ma spesso ci si azzecca.

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