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La lezione della napoletana Magnaghi l’azienda aeronautica che ha cambiato pelle con il lockdown

La multinazionale MA Group guidata da Paolo Graziano. Hanno virato su altri processi produttivi, nessuno ha perso il lavoro

La lezione della napoletana Magnaghi l’azienda aeronautica che ha cambiato pelle con il lockdown

Dalle grandi crisi e dai cambiamenti spesso emergono coloro che hanno avuto la lungimiranza di guardare più lontano e hanno la resilienza per rialzarsi più forti di prima. Non è un caso che proprio al Sud dell’Italia brillino, adesso più che mai, eccellenze di primo piano a diversi livelli, basti pensare alla Fondazione Pascale di Napoli e al professor Ascierto.

Il Sud, la Campania, Napoli, hanno reagito al Covid-19 in modo esemplare a livello del contenimento della pandemia. Ma anche dal punto di vista industriale, appare sorprendente come molte realtà abbiano reagito immediatamente adattandosi alla catastrofe in atto, contenendo i danni o addirittura migliorando la propria posizione.

È il caso della napoletana Magnaghi, eccellenza nel settore aeronautico, oggi multinazionale che raggruppa diverse aziende sotto il nome MA Group, guidata da uno degli imprenditori italiani e napoletani più capaci, Paolo Graziano.

Come ogni azienda “metalmeccanica”, Magnaghi Aeronautica non è conosciuta nel grande circo dei media, ma lo è a livello mondiale nel suo settore, quello delicatissimo per tecnologia applicata, come l’industria aeronautica. Un’autentica eccellenza campana con 6 stabilimenti produttivi (tre al Sud, uno in Brasile e due negli Stati Uniti), con oltre 900 dipendenti.

Il gruppo ha reagito al Covid-19 puntando sui giovani, su moderni processi di digitalizzazione e su uno smart working concreto e produttivo, dimostrando all’Italia, che al Sud si può creare e innovare anche in situazioni molto complicate.

L’industria aeronautica, infatti, appare oggi tra le più colpite dalla crisi economica mondiale. Nei mesi del lock down, che in modi diversi è stato applicato in tutto il mondo, il traffico aereo è sceso di oltre il 90%. Moltissimi scali aeroportuali sono rimasti chiusi per mesi e scali importanti, come Linate in Italia, sono ancora oggi non operativi. Nonostante questo, la Magnaghi Aeronautica non ha perso quote di mercato, perché l’eccellenza delle sue produzioni non è facilmente replicabile. E gli aerei, prima o poi torneranno a volare a pieno regime.

Ma cosa produce la Magnaghi? Due tra i componenti più delicati di un velivolo: i carrelli di atterraggio e i flap, che sono le parti mobili dell’ala che permettono di aumentare la portanza del decollo e dell’atterraggio. Parliamo dunque di componenti delicatissimi per la sicurezza del volo.

I 925 dipendenti del gruppo, hanno virato in tempi record verso nuove disposizioni produttive. Senza gridare, senza lamentarsi, senza che nessuno abbia perso il posto di lavoro. L’azienda ha, come inevitabile, attivato la cassa integrazione per una parte dei dipendenti e ha immediatamente virato sullo smart working. E lavorare in smart per un’azienda metalmeccanica sembra surreale. Ma ci sono riusciti. MA Group ha dimostrato che se si è eccellenza, lo si è anche nei momenti più bui. Gli investimenti non sono stati tagliati, solo parzialmente rinviati al prossimo anno, nonostante un calo del fatturato mondiale stimato nel 2020 e nel 2021 del 30%. Paradossalmente, considerando che la lista di attesa per l’evasione degli ordini di MA Group era massiccia, la pandemia ha consentito di poter procedere con maggiore efficienza nell’accontentare i clienti.

E un elemento importante nella reazione del gruppo è stato quello di dare il più possibile spazio ai giovani, accelerando i processi di digitalizzazione per rendere più agili e riconfigurabili i processi aziendali e dell’intera filiera produttiva.

Nel giro di poche settimane, un’azienda metalmeccanica, seppur di altissima tecnologia, ha potenziato, attraverso il pieno utilizzo dello Smart Working, l’eLearning e il digital manufactoring, la sua operatività, assicurando la continuità aziendale anche nella fase più acuta dell’emergenza. Tutto rispettando rigorosi protocolli di sicurezza per il contenimento del contagio. Sono partiti, con la pandemia, nuovi modelli organizzativi che consentiranno ai giovani, motore della digitalizzazione, di essere sempre più attori protagonisti di un futuro che sarà legato in modo indissolubile alle moderne tecnologie.

Tutto questo è avvenuto e sta avvenendo non nel ricco Nord italiano e dell’Europa, ma a Napoli e Brindisi. La pandemia, alla fine, sarà stata uno straordinario banco di prova per chi ha lavorato bene, chi lo ha fatto meno bene, chi lo ha fatto male.

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