Tra protocolli, tv e porte chiuse giovedì torna la Liga. El Pais: “Lo chiamano calcio…”
Giovedì il campionato spagnolo riparte col derby di Siviglia: sarà un calcio distanziato, con l'Atletico senza fattore campo, il Real senza Bernabeu e forse il Barca senza Messi
Giovedì il campionato spagnolo riparte col derby di Siviglia: sarà un calcio distanziato, con l'Atletico senza fattore campo, il Real senza Bernabeu e forse il Barca senza Messi
Novantadue giorni dopo, il calcio si scongela anche in Spagna. Si torna in campo col derby andaluso tra Siviglia e Betis, che una volta sarebbe stato un focolaio perfetto per l’epidemia di coronavirus: stadio bollente, tifosi accalcati. E invece il nuovo calcio asettico sarà a porte chiuse, disarmato dai protocolli e dagli affari. “Lo chiamano calcio…”, titola sarcastico El Pais.
Si riparte, scrive il quotidiano spagnolo, col “calcio a distanza”, perfetto per questi “questi tempi in cui tutto è diventato irrimediabilmente remoto. Anche la palla”. La metafora successiva rende il senso: “con i calciatori lasciati davanti a un orfanotrofio sconosciuto dopo un parto inusuale. Un ritorno in campo tanto precipitoso quanto inevitabile, dopo la dimissione dall’ospedale”.
Non c’è tempo per riscaldarsi, scrive El Pais, gli affari vanno a gonfie vele come mai prima d’ora, il calendario è un’abbuffata, con partite quasi ogni giorno fino al 19 luglio. “Lo chiamano campionato espresso”.
Non sarà strano solo per la mancanza di pubblico. Il Real Madrid giocherà all’Alfredo di Stéfano. Il Levante cambierà casa, trasferendosi nella città di La Nucía ad Alicante, poiché, come il Santiago Bernabéu, il Ciutat de València è in ristrutturazione.
Sarà una Liga senza abbracci, senza paure da stadio, per calciatori e arbitri. Il Barça, capolista va a Maiorca, e incrocia le dita per Messi, e brama il ritorno di Luis Suárez. Tanto quanto Madrid per il ritorno di Asensio e Hazard, che hanno guadagnato tempo grazie alla sfortuna della pandemia. I cinque cambi consentiranno un dosaggio tranquillo per quelli che ritornano dall’infermeria. Cambierà anche l’orizzonte dell’Atlético: Simeone ha perso il suo sostegno principale, il pubblico.