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La strana serata di Meret titolare per caso

Giocherà solo per sostituire lo squalificato Ospina. Sarebbe dovuto essere il portiere del futuro, ora deve riconquistare la fiducia di Gattuso

La strana serata di Meret titolare per caso

Una storia di cambiamenti, insoddisfazione, errori, infortuni. È stata una stagione molto particolare per Alex Meret e nonostante tutto è ancora possibile scrivere un lieto fine. Anche due mesi prima del termine della stagione. Il Napoli tra poche ore si giocherà l’opportunità di alzare la Coppa Italia il trofeo che ha vinto più volte e che ha caratterizzato l’era De Laurentiis con le vittorie del 2012 e del 2014. Lui invece scenderà in campo anche per riprendersi il ruolo che si era ritagliato, conquistando con le prestazioni la fiducia di Carlo Ancelotti dopo i diversi problemi fisici che accompagnarono il suo arrivo a Napoli.

Avrebbe preferito una scelta, forse, con Gattuso che ne premiava i meriti e gli dava l’opportunità di difendere la porta nella sfida che può cambiare il volto della stagione. Per il club, chiudere un’annata simile con un titolo sarebbe un grande e meritato traguardo, dopo aver affrontato nelle varie fasi le prime tre squadre della Serie A. Avrebbe preferito vincere un ballottaggio, provare uno scossone di gioia quando l’allenatore sarebbe partito dal suo nome nell’annunciare l’undici titolare negli spogliatoi. Non sarà così. Il suo posto da titolare è certo, ma per mancanza di alternative. Nel doppio confronto in semifinale con l’Inter, David Ospina ha rimediato un’ammonizione a Milano e un’altra a Napoli, venendo così squalificato per la finale. Due gialli, entrambi per perdita di tempo, perché si è disposti a tutto per difendere un risultato del genere.

Tanti, i pensieri che hanno affollato la mente di Meret in questi giorni. E che verranno cancellati quando comincerà la partita. Quello sarà il momento di fare sul serio, di dare il massimo, per sé e soprattutto per il Napoli che di lui, al netto di tante vicissitudini, ne avrebbe fatto il portiere del futuro. D’altronde, solo in questo modo sarebbe giustificato l’investimento importante che venne fatto per acquistarlo dall’Udinese. A parte qualche piccolo e fisiologico passaggio a vuoto, ha confermato il suo valore, regalando a momenti anche alcune prestazioni memorabili, come nelle notti europee, quando sapeva esaltarsi insieme al resto della squadra.

Il cambio di allenatore, che generalmente influisce solo sui dieci giocatori di movimento, ha messo in discussione la sua posizione. Gattuso gli ha preferito Ospina. Il colombiano è meno presente tra i pali, meno fisico, ma è molto capace nel gioco coi piedi e per il tecnico questo fa tutta la differenza del mondo. Dopo la gara con l’Inter di inizio gennaio, si è concretizzata la nuova gerarchia. Meret uscì da quella gara con evidenti responsabilità su una delle due reti di Lukaku e con qualche acciacco. Con un Napoli da tirare fuori dal baratro, il tempo degli esperimenti si era già concluso per Rino Gattuso. Prima di trasmettere certezze al gruppo, aveva bisogno di trovare le sue e Ospina gliene stava dando.

Nella prospettiva di un’estate di rivoluzione, con diversi giocatori che lasceranno il club, Giuntoli ha pensato di monetizzare con la cessione di Meret, visto che la conferma di Gattuso non dovrebbe migliorare il suo minutaggio. Aveva cominciato a sondare il mercato per un possibile sostituto, come Joronen del Brescia, ricevendo qualche risposta interlocutoria. De Laurentiis vuole dargli fiducia, la merita. Gattuso per stasera è costretto a dargliela. La sua posizione è ancora incerta, ma è da partite come questa che passa una riconferma con la maglia da titolare.

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