“Grazie Trump, sei il lupo di cui avevamo bisogno per combattere davvero il razzismo”

Sul Guardian la lettera aperta al Presidente Usa di un ex giocatore nero della Premier: "Le mie figlie americane mi chiedono perché odi i neri"

De Siervo è il nostro Trump

Alla fine a spararsi non è stato Trump

Liam Rosenior è un ex difensore inglese, ritiratosi nel 2018. Una carriera tra Fulham, Reading, Hull City e Brighton. E’ nero. Ha delle figlie cittadine americane. E ha scritto sul Guardian una lettera aperta a Trump, “ringraziando” il presidente degli Stati Uniti per dato finalmente alla gente “un nemico tangibile e simbolico contro il quale le persone possono finalmente combattere” per cambiare per davvero un mondo profondamente razzista. Prima di lui, scrive Rosenior, ci si limitava a manifestazioni di protesta pacifiche e a qualche click sui social.

Caro Presidente Trump, mi rendo conto che questo è un momento estremamente impegnativo per te tra le partita a golf e i tweet, ma spero che tu possa essere stimolato da una rara e gradita lettera di ringraziamento di un uomo di colore, in un momento così scomodo nella storia degli Stati Uniti d’America.

Mentre tutti quegli “animali” si ribellano e saccheggiano in strada per qualcosa di così meschino e insignificante come la giustizia e la parità dei diritti umani per i neri, e che, per qualche ragione ridicola, sembrano così arrabbiati con la polizia “che fa il suo lavoro” applicando un po’ troppa pressione fisica per arrestare l’ennesimo cittadino nero, poi morto nella sua custodia. Mi sono reso conto che nessuno ti ha ringraziato per il meraviglioso lavoro che stai facendo.

Continuate così!

Sono sicuro che un uomo dal vasto intelletto come te possa pensare che nel mio discorso ci sia un pizzico di sarcasmo, ma posso assicurarti che la mia gratitudine è autentica, perché sei inconsapevolmente diventato il presidente degli Stati Uniti più influente nella storia di quel grande paese, per tutti le ragioni sbagliate.

Grazie per essere così aperto e schietto nel tuo atteggiamento malvagio, e nella mancanza di cura nei confronti della popolazione nera che governi.

Grazie per non aver assecondato il “politicamente corretto” e aver persino fatto finta di provare empatia nei confronti di qualcuno che non ti assomiglia, o di condividere le tue opinioni obsolete, vergognose e inquietanti sulla società.

Grazie per averci mostrato che chiunque può diventare presidente (persino tu!). E averci mostrato la via da seguire (involontariamente), ispirandoci a istigare cambiamenti duraturi, non solo una protesta pacifica sostenuta da vuoti click di supporto sui social media. Questo è solo l’inizio. Te lo prometto.

Grazie per aver puntato i riflettori sulle persone di tutto il mondo che erano purtroppo inconsapevoli del tuo paese e dello stato in cui si trova da centinaia di anni, e per aver abbandonato le persone razziste, odiose, bigotte e violente che non solo hanno votato per te ma hanno tenuto la chiave culturale di una società e di un sistema ingiusti, corrotti e fondamentalmente pregiudicati dalla concezione degli Stati Uniti, costruita sul genocidio dei nativi americani e sulla schiavitù e incarcerazione di milioni di neri.

Grazie per averci dato un nemico tangibile e simbolico (te stesso e i tuoi sostenitori del Make America Great Again) contro il quale le persone hanno ora il carburante per organizzare, strategizzare e mobilitare un movimento e un processo duraturi per cambiare il nostro pianeta per sempre.

Questi problemi sono stati qui per tutta la mia vita e per generazioni prima di me, e come uomo nero il mio più grande dolore, angoscia e abbattimento è venuto non solo assistendo a queste atrocità commesse ripetutamente contro il mio popolo, ma soprattutto per la mancanza di shock e vivida desensibilizzazione accumulata nel corso degli anni ascoltando (e purtroppo credendo) che “le cose non cambieranno”.

Prima di te, avevamo presidenti che avevano chiuso un occhio, che non avevano fatto abbastanza ed erano troppo impegnati a lavorare per soddisfare i desideri delle corporazioni corrotte che li avevano spinti al potere. La differenza è che erano esperti dei media e abbastanza intelligenti da dire la cosa giusta in pubblico e mostrare finta empatia in risposta a queste violazioni dei diritti umani per tenere buono un numero crescente di persone che intrinsecamente sapevano che dovevano esserci dei cambiamenti.

Attraverso il tuo odio sincero, l’indifferenza e il disprezzo verso un popolo soggiogato da abusi fisici, economici, mentali ed emotivi per oltre 400 anni, hai involontariamente creato un movimento in cui un numero crescente di persone di ogni credo e colore in tutto il mondo sta discutendo, e discutendo il modo più costruttivo per combattere insieme. Ora capiamo che dobbiamo combattere questa ingiustizia a livello sistemico; le proteste non bastano.

Sei il lupo travestito da lupo di cui abbiamo avuto bisogno per anni, meglio dei tuoi predecessori che si presentavano come pecore.

Sei il motivo per cui le mie figlie – che sono cittadine statunitensi – mi chiedono: “Perché il presidente odia i neri?”

Sei il catalizzatore per le nostre generazioni future, per avere un impatto duraturo non solo sul tuo paese corrotto, ma anche in tutti i paesi del mondo, anche qui nel Regno Unito. Rispecchi davvero le opinioni e l’ideologia di un gruppo di persone che dobbiamo combattere e batteremo.

Per questo, signor Presidente, ti ringrazio sinceramente.

Liam Rosenior

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