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Gattuso: “La squadra mi ha sempre rispettato, ma in allenamento sono il loro peggior nemico”

L’allenatore del Napoli intervistato da Radio Kiss Kiss Napoli: “Un calciatore può anche mandarmi a quel paese ma basta che nessuno tocchi il mio staff. La squadra ha sempre lavorato ed ha sempre messo tutto”

Gattuso: “La squadra mi ha sempre rispettato, ma in allenamento sono il loro peggior nemico”

L’allenatore del Napoli, Gennaro Gattuso, ha rilasciato un’intervista a Radio Kiss Kiss Napoli.

“Con Lazio, Inter e Juventus sono state tre partite molto difficili. Con i biancocelesti siamo arrivati in dieci, i nerazzurri ci hanno messo molto in difficoltà e la finale l’avete vista tutti. La squadra è migliorata col tempo e questo ci fa ben sperare. Da giocatore quando vincevo un trofeo pensavo subito al giorno dopo ed a cosa dovevo fare e questo difetto mi è rimasto. Bisogna farsi trovare pronti ed avere la testa libera, abbiamo il dovere di fare queste dodici partite nel miglior modo possibile. I ragazzi si sono rilassati ma martedì abbiamo già una squadra che ci metterà in difficoltà. Il Verona è una squadra forte, aggressiva”.

Sulla Coppa che la squadra ha voluto dare a lui”

E’ stato un bel segnale, questa squadra mi ha sempre rispettato. Un calciatore può anche mandarmi a quel paese ma basta che nessuno tocchi il mio staff. La squadra ha sempre lavorato ed ha sempre messo tutto“.

Sul rapporto con la squadra:

Sono il loro miglior amico ma quando si allenano sono il peggior nemico. Non porto rancore verso i calciatori quando sbagliano, il giorno dopo è tutto passato. Umiltà e spirito di sacrificio? Ci ho costruito una carriera da calciatore prima e da allenatore poi. Ho girato, volevo imparare il mestiere ed ho fatto scelte difficili ma ho voluto farlo. Ho iniziato a collaborare con Gigi Riccio 7 anni fa e c’è tanto da imparare ogni giorno”.

Sul quarto posto:

“Non lo so, se l’Atalanta vince il recupero va a +12. Dobbiamo lavorare per migliorare il nostro gioco riuscendo a palleggiare in un certo modo ed a tenere meglio il campo“.

Sulla partita contro il Barcellona in Champions:

“C’è la consapevolezza di affrontare una squadra più forte ma dovremo arrivarci nel miglior modo possibile anche mentalmente. Ce la andiamo a giocare, non andiamo in vacanza”.

Su Lippi:

“E stato un punto di riferimento per come gestiva la squadra e le risorse umane e i giocatori. Mi avvicino molto a come mi ha gestito. Ripeto, è un riferimento, se ho difficoltà penso a come agiva, alle decisioni che prendeva”.

Cos’hai di speciale?

La spontaneità penso piaccia, gioco solo su un tavolo. Pane al pane, vino al vino. Sono fatto così“.

Di Lorenzo come Oddo?

“Mi piace molto perché è un grande atleta, ha fatto un percorso che nessuno ha fatto, partendo dalla C. E’ molto umile e ha voglia di imparare, si allena con grande serietà e può crescere ancora“.

Chi sarebbe stato il quinto rigorista?

“Sarebbe stato Allan”.

Sul momento di lutto per la perdita della sorella:

Avevo un rapporto incredibile con mia sorella, eravamo molto legati, ha sofferto tantissimo in questi anni ma penso che la cosa più dura sia stata vedere l’abbraccio di papà e mamma. Bisogna continuare. Lei sta bene lassù, spero sicuramente un giorno ci rincontreremo tutti e ci faremo una chiacchierata”

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