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Gascoigne: “A Italia 90 giocai a tennis all’una di notte prima della semifinale. Robson era furioso”

«Il ct mi cercava in camera e il mio compagno Waddle diceva che dormivo. Della tattica non mi interessava nulla, neanche di chi fossero gli avversari»

Gascoigne: “A Italia 90 giocai a tennis all’una di notte prima della semifinale. Robson era furioso”
1996 archivio Image Sport / Calcio / Glasgow Rangers / Paul Gascoigne / foto Imago/Image Sport ONLY ITALY

In campo pianse, ma in realtà Paul Gascoigne era in vacanza. “Mi sono sentito così tutto il tempo”, racconta l’ex stella inglese sul Mondiale del 1990 in Italia. Gazza era il genio dell’Inghilterra e già allora, prima che la sregolatezza prendesse il sopravvento, non è che la limitasse molto.

Il Daily Mail racconta uno spicchio di avventura italiana. Gascoigne dice che il viaggio fu il “periodo più bello della mia vita”.

“Il mio più bel ricordo di Italia 90 è l’eccitazione che provai salendo sull’aereo. Il calcio non mi ha mai preoccupato. Non mi importava contro chi stessimo giocando, sapevo che avremmo potuto batterli in ogni caso. Ero molto fiducioso, non mi importava nulla della tattica, di chi fosse il loro miglior giocatore o chi mi avrebbe segnato. Tutto quello che mi interessava era vincere quelle partite”. E fare la consueta festa.

Il ct Robson era furioso. “Certo, giocare a tennis all’una del mattino prima della semifinale non è stata una grande idea…“, confessa Gascoigne. “Ero in campo, sentivo questa voce burbera che gridava ‘Gazza, Gazza! Dov’è Gazza?!’. Ho pensato “cazzo, adesso sono nei guai”.

Bobby Robson bussava alla porta e in camera c’era il compagno Chris Waddle. “Gazza, dov’è?” e Chris rispondeva: “Sta dormendo, boss”. “Dormire? Dormire?! Mi hanno detto che ha giocato a tennis nelle ultime due ore!”.

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