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Calcagno (AIC): “Merito nostro se sono solo 10 partite alle 17.15”

Il vicepresidente a Radio Punto Nuovo: “Adesso che si riprende a giocare si risolverà anche la questione stipendi”

Calcagno (AIC): “Merito nostro se sono solo 10 partite alle 17.15”

Il vicepresidente dell’Associazione calciatori Calcagno ha parlato ai microfoni di Radio Punto Nuovo sui fondi della Figc 

”È stato un passaggio fondamentale. Sono tanti mantenuti gli impegni ed è un primo stanziamento. Un segnale che servirà per garantire sicurezza a 2.000 tesserati con un ingaggio lordo annuale fino a 50.000 euro. Siamo intervenuti anche su quello che la LegaPro aveva promesso: ovvero che sarebbero state le società a pagare dopo la cassa integrazione, almeno il minimo federale”.

Per i dilettanti

”Tutti i provvedimenti a sostegno delle società sono del sistema. Noi dobbiamo agevolare gli investimenti futuro dello sport, imprenditori, coloro che investono nel nostro mondo, potrebbero trovarsi in difficoltà. L’azienda calcio, molte volte, è in coda alle aziende primarie degli imprenditori. Rischiamo che la base del nostro sistema possa patire la nostra crisi”.

Partite alle 17:15?

“Diciamo che c’è il lavoro da parte di qualcuno e la strumentalizzazione da parte di qualcun altro. Non abbiamo mai detto di voler scioperare, ma se la Lega ha assicurato che le partite saranno solo 10 a quell’ora, vuol dire che il problema c’era ed è frutto anche del nostro lavoro che siano solo 10.

Tardelli arrivato tardi?

“Sotto questo profilo, sì. Ha il privilegio di poter guardare da fuori in un momento di crisi, è più semplice.

Riformulare i campionati?

“Il calcio, anche professionistico, al Sud ha un valore aggiunto, ma non farei differenze con il Nord. L’albero di Natale è stata la prima proposta di Abete, 12 anni fa, ma non sono troppo appassionato di questi discorsi. Riforma dei campionati, non vuol dire format, ma una ridistribuzione di risorse nei campionati. Prendiamo come punto di riferimento la Premier League o la Bundesliga, hanno una distribuzione di risorse quasi il doppio per i campionati minori. Se la nostra base sta soffrendo più di tutti gli altri Paesi Europei, è proprio per questo. Si tratta di investire nel sistema per trarre benefici anche ai piani superiori.

Purga degli stipendi?

“Sotto questo profilo, la ripresa ha normalizzato le trattative. Siamo uomini di campo, tornare a giocare darà un valore aggiunto alle trattative.

Contributo dell’AIC al fondo?


“Abbiamo appena finito un’operazione di 5 milioni di euro pagando ogni tesserato delle squadre saltate negli ultimi anni. Tutto finanziato da AIC, FIGC. Nel 2016 abbiamo dato più di un milione al fondo di solidarietà ed oggi abbiamo deliberato un altro milione. Abbiamo già un impegno con le varie associazioni per stanziare altri soldi per intervenire sulla base del settore e tutelare tutti. Arriviamo ad un ammontare di circa 10 milioni di euro”.

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