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La Premier va verso la quarantena di 14 giorni prima di tornare in campo

La Bundesliga è ripartita dopo un isolamento di una settimana, la Serie A lavora alla quarantena zero. Ma in Inghilterra i paletti sono molto più impegnativi

La Premier va verso la quarantena di 14 giorni prima di tornare in campo

La Bundesliga ha isolato i giocatori in hotel per una settimana, prima di riavviare il campionato. La Serie A, in una rincorsa costante all’allentamento delle premesse iniziali, valuta ora una bozza nella quale la quarantena pre-campionato è sparita. La Premier, che ha raggiunto solo oggi un faticoso via libera agli allenamenti contact-less a piccoli gruppi, tiene ancora la linea dura: i maxi-ritiri dovranno durare 14 giorni.

L’avvertimento – scrive il Telegraph – è arrivato quando i 20 club hanno votato all’unanimità la “fase uno” della preparazione, quella del “timido” riavvicinamento: i calciatori potranno allenarsi assieme, a gruppetti, ma senza toccarsi. Il resto, le fasi 2 e 3 sono molto lontane dall’essere approvate. Tanto che la preventivata data del 12 giugno per il riavvio delle competizioni pare una chimera. Più facile che sia il 19.

In ogni caso il dottor Mark Gillett, il medical advisor della Premier League e architetto del protocollo per l’allenamento di gruppo, l’isolamento dei giocatori, secondo il consiglio del Public Health England, dovrà essere di due settimane. Altrimenti non si gioca.  “Ora – dice Gillet – questa è una cosa che va discussa tra giocatori, club, manager, PFA, tutti gli stakeholder”.

Richard Masters, l’amministratore delegato della Premier League, cerca di tenere legate le varie componenti (spaccate un po’ su tutto), ma ammette: “Dobbiamo essere flessibili, non vogliamo spostare continuamente la data. Il 12 non è un termine obbligatorio”.

E visto che l’Uefa ha spostato la riunione del suo comitato esecutivo dal 27 maggio al 17 giugno, la Premier spera di avere un altro po’ di tempo per definire la roadmap.

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