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Hamilton: “Lauda mi ha insegnato che quando pensi di essere al massimo, puoi spingere ancora un po'”

Ad un anno dalla morte di Niki Lauda, Hamilton lo ricorda alla Gazzetta: “Mi ha insegnato a non aver paura dei cambiamenti”

Hamilton: “Lauda mi ha insegnato che quando pensi di essere al massimo, puoi spingere ancora un po'”

A un anno dalla morte di Niki Lauda, Lewis Hamilton ha ricordato alcuni aneddoti sull’indimenticato campione si Formula 1, come riporta la Gazzetta dello Sport

“Niki manca tanto è anche difficile parlarne. Forse i ricordi più cari sono legati alle nostre prime conversazioni, iniziammo nel 2012 e ricordo il giorno in cui mi telefonò, cercando di convincermi a entrare in squadra. Che bello ricevere una chiamata da un campione del mondo e un’icona come Niki. Avere il suo rispetto non era scontato. E poi ricordo una nostra conversazione a Singapore, fu una chiacchierata così sincera che pensai che io e lui fossimo realmente uguali in tante cose, avevamo più cose in comune di quante immaginassi”.

Un rapporto intenso e speciale quello che esce dalle parole di Hamilton, fatto di sostegno e spinta a superare i propri limiti per migliorarsi sempre

“Era un corridore nato naturale. Pensava sempre a come si può migliorare. Il suo segnale del lavoro ben fatto era lui che si toglieva il cappello. Mi chiedeva sempre che cosa mi servisse per migliorare, era una fissazione, una lezione da ricordare. Quando pensi che stai spingendo al massimo, puoi ancora spingere un po’. Questo mi ha insegnato Niki”

Hamilton ha sottolineato quanto Lauda abbia influito sulla sua vita e sulla sua carriera

“Lui e Ron hanno segnato la mia vita, specie perché mi ha convinto a cambiare squadra. Tanti nella vita hanno paura della diversità, che invece è proprio quello che spesso porta il vero cambiamento, non bisognerebbe fuggire la diversità. Vorrò sempre bene a Niki e lo ringrazierò sempre per l’opportunità che mi ha dato. Il suo spirito vive con noi in ogni gara”.

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