Il presidente del Coni al Tempo: «Ogni federazione si assuma la propria responsabilità. Gli Europei in Italia? Non abbiamo gli stadi a norma»
Il Tempo ha intervistato il presidente del Coni Giovanni Malagò che da giorni porta avanti una strisciante polemica col numero uno della Figc Gravina. Anche ieri ha rilasciato dichiarazioni a Kiss Kiss Napoli. Ha tra l’altro detto che il ministro Spadafora è tifoso del Napoli.
Al Tempo ha provato a fare un passo indietro ma ha anche detto chiaramente che altri sport hanno deciso e si sono fermati.
«Il mio pensiero è chiaro. La decisione spetta solo ed esclusivamente a chi ha l’onere e l’onore di organizzare i campionati, in un Paese dove spesso ci sono sostituzioni e scavalcamenti di competenze, soprattutto in momenti di emergenza. Io conosco le regole del gioco e soprattutto devo rispettare le istituzioni del mio mondo: quelle sportive. Il Coni è la confederazione delle federazioni, poi ogni federazione ha il diritto e il dovere di prendere una decisione. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità. Ci sono le leghe alle quali federazioni hanno delegato l’organizzazione degli eventi: campionati, calendari e tutto il resto. Io ho un rispetto sacro di questo, perché sarebbe un’ingerenza. Dopodiché, siccome l’universo mondo dello sport mi evidenzia perplessità, sottolineo che tutti quanti alla spicciolata hanno preso delle decisioni: chi di annullare il campionato, chi di sospenderlo sine die. Alla fine ognuno è padrone di fare le proprie valutazioni assumendosi però le responsabilità del caso».
La Serie A
«Voi parlate della ripartenza del calcio, ma di quale calcio? Non c’è solo la Serie A. Mi risulta che a breve la Figc si riunisca per stabilire le regole di ingaggio, le norme sanitarie da rispettare. È chiaro che ciò che potranno fare le grandi società non sarà possibile per alcuni club di Serie B o Lega Pro, ma è altrettanto chiaro che la salute di tutti i calciatori andrà sempre messa sullo stesso piano. Questo è un tema che la Figc dovrà affrontare: vediamo cosa deciderà, magari permetterà di ripartire a chi potrà rispettare i dettami medici e sanitari. … Una cosa è allenarsi, un’altra è giocare una partita, ovvero spostarsi dal luogo dove stanno per andare gli atleti in Italia o all’ estero per fare una competizione con tutta la delegazione».
Se spostassero gli Europei in Italia?
«Spetta alla Uefa decidere, sono stati firmati dei contratti. Eppoi l’Italia non ha gli stadi per ospitare gli Europei: l’Olimpico, lo Juventus Stadium e la Dacia Arena sono gli unici a norma».