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de Magistris: “C’è più gente per strada, ci può stare dopo un mese di quarantena”

Il sindaco a Radio Kiss Kiss: “È un periodo non facile, siamo agli arresti domiciliari senza aver fatto niente. Illegittima la decisione di De Luca sul cibo a domicilio”

de Magistris: “C’è più gente per strada, ci può stare dopo un mese di quarantena”

A Radio Kiss Kiss Napoli è intervenuto il sindaco Luigi de Magistris. Si è scagliato contro la decisione del governatore De Luca di chiudere i ristoranti e vietare la consegna a domicilio per il periodo pasquale.

La decisione di De Luca di chiudere i ristoranti è sbagliata dal punto di vista sanitario. Se l’idea è di far restare le persone a casa, la consegna a domicilio permetterebbe alle persone di restare a casa e di ricevere il cibo. E’ una decisione sbagliata che spero non venga reiterata, è un provvedimento sbagliato ed illegittimo”.

Sul lavoro della giunta comunale.

“E’ di squadra e va in una duplice direzione: assegniamo codici a chi ne ha diritto di ritirare generi alimentari ed arriviamo a 20mila famiglie bisognose. Vogliamo aiutare tutti senza differenze, vogliamo aiutare anche quelli che lavoravano in nero. Abbiamo fatto i controlli ed abbiamo avuto a che fare con pochissimi furbetti. Proponiamo da tempo il reddito di quarantena, per permetterci determinati investimenti servono un accelerazione da parte del Governo centrale. Senza il sostegno del Governo crollano tutti i Comuni, anche quello di Napoli”.

Sul fatto che negli ultimi giorni c’è più gente per strada.

Ultimamente c’è più gente per strada. Ci può stare dopo un mese di quarantena ma una legittima volontà può diventare rischioso per le persone a cui vogliamo bene. Oggi l’amore è tenersi a distanza. Tutto viene poi amplificato dal fatto che i supermercati sono chiusi nel fine settimana ed a Pasquetta. Chiedo alla Polizia di non allentare i controlli. E’ un periodo non facile: siamo agli arresti domiciliari senza aver fatto niente. Dal 4 maggio in poi si potrà ricominciare. Allo stato attuale delle cose, i contagi sono in ambito familiare”.

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