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Repubblica – da Milano: ci sono casi tra i giovani (anche gravi), ma non bisogna fare allarmismo

Il riferimento ad un audio sui ventenni intubati circolato sui social che aveva creato il panico tra i genitori. I dati lo smentiscono: in Lombardia solo l’8% dei ricoverati in rianimazione è under 50

Repubblica – da Milano: ci sono casi tra i giovani (anche gravi), ma non bisogna fare allarmismo
Dopo il terrore diffuso tra i genitori da un file audio che parlava di ventenni intubati al Niguarda di Milano, lo stesso ospedale ha smentito, come riporta oggi Repubblica, approfondendo proprio il tema del virus tra i più giovani.
A parlare è il direttore del reparto di Malattie infettive del Sacco di Milano, Massimo Galli che ha ammesso la presenza di giovani in rianimazione anche con problemi seri, confermando però che bisogna «evitare le psicosi: bisogna dire no all’allarmismo, no al panico».
Ma soprattutto, come riporta Repubblica, sono i dati a smentire l’audio in questione
Per farsi un’idea chiara, l’unica è studiare i dati ufficiali diffusi quotidianamente dalla Protezione civile che raccontano chi viene colpito dal Covid-19. Le statistiche spiegano che solo l’1 per cento dei malati sotto ai 60 anni muore per questa infezione. Dal conteggio di ieri si apprende che i contagiati totali sono a questo punto 7.985 (+1.598 rispetto a domenica), 463 i morti (+97) e 724 i guariti (+102). L’analisi dell’età delle vittime racconta che il 10 per cento dei pazienti aveva dai 60 ai 69 anni; il 31 per cento da 70 a 79 anni; il 44 per cento da 80 a 89 anni; il 14 per cento ultra 90 enni. Dati che vengono confermati anche a livello lombardo, la trincea più dura del coronavirus: sui 282 contagiati (585 in più rispetto a ieri), i dimessi sono 646, i decessi 333. E anche qui, i giovani sono i meno colpiti. Qui, piuttosto quel che colpisce il dato che riguarda gli adulti: un terzo dei ricoverati sono persone di mezz’età. Dunque, non anziani. L’assessore regionale lombardo Giulio Gallera conferma che il 22 per cento di chi è in terapia intensiva in Lombardia ha più di 75 anni, il 37 per cento ha tra i 65 e i 74 e l’8 per cento tra i 25 e i 49 anni. non ci sono pazienti ricoverati. Non ci sono pazienti sotto i 25 anni.
Anche i dati del Veneto parlano chiaro: non c’è alcun ricovero sotto i 24 anni, mentre nella fascia d’età tra i 25 e i 44 anni i ricoveri sono 9, di cui due in terapia intensiva. Anche in Veneto, c’è invece un problema per gli adulti: tra i 45 e i 64 anni i ricoveri sono 70, di cui 16 in terapia intensiva. Poi si passa alla fascia degli anziani: tra i 65 e i 74 anni i ricoveri sono 45, di cui 14 in terapia intensiva; tra i 75 e gli 84 anni i ricoveri sono 76 (18 in terapia intensiva), e sopra gli 85 anni i ricoveri sono 37 (uno in terapia intensiva). I dati tranquillizzano i genitori dei ragazzi e dei bambini, anche se tutti i medici sottolineano che i più piccoli possono essere asintomatici, quindi molto pericolosi per il contagio dei nonni.
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