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La Spagna come l’Italia, come NYC: mancano mascherine, posti letto, carenza di tamponi

I test rapidi acquistati dal governo in Cina si stanno rivelando imprecisi. E le vittime hanno superato quota quattromila

La Spagna come l’Italia, come NYC: mancano mascherine, posti letto, carenza di tamponi

Quasi diecimila nuovi casi di Covid-19 in un solo giorno. La pandemia si sta abbattendo sulla Spagna con una forza devastante. L’ultimo bilancio del ministero della Salute riportato da El Pais parla di 56.188 infetti, ieri erano 47.610. Aumentano anche le vittime, che passano da 3.434 a 4.089, anche se queste sono 83 in meno di quelle registrate mercoledì.

Dietro a questi numeri c’è un sistema sanitario già al collasso, chiamato a far fonte ad un’invasione per la quale non era preparato. In Spagna, come in Italia, come a New York: la stessa terribile storia di resistenza con pochi mezzi. In questo caso tutto il mondo è paese: mancano mascherine, posti letto, ventilatori, strutture.

Nelle province più colpite, come Madrid e la Catalogna, i test si fanno solo ai malati con gravi sintomi e al personale sanitario, come in Lombardia. Le associazioni mediche denunciano che i 7.200 professionisti sanitari lavorano in condizioni di grave pericolo.

“Tutte le amministrazioni locali lavorano instancabilmente per procurarsi forniture mediche. È una guerra autentica, servono maschere, test rapidi, respiratori”, ha spiegato il ministro delle finanze e portavoce del governo, María Jesús Montero. I test rapidi acquistati dal governo in Cina, parte di un pacchetto da 432 milioni di euro per l’acquisto di materiale sanitario annunciato ieri, sono imprecisi, come hanno verificato diversi laboratori di microbiologia nei grandi ospedali. E in ogni caso sono arrivati solo nelle grandi strutture.

Le unità di terapia intensiva sono già al doppio della loro capacità. Mancano i ventilatori, e molti ospedali ormai attuano delle procedure di urgenza per provare ad acquistarli senza passare per lo Stato.

E c’è un enorme problema con gli anziani a casa: sono 450.000 quelli che ricevono cure domiciliari, e andrebbe immediatamente rafforzato e rimodulato il sistema, perché molti si stanno ammalando di Covid-19.

Pedro Sánchez parteciperà in videoconferenza alla riunione del G-20, e successivamente a un vertice con i leader dell’UE, dove si proverà a trovare un’unità nella risposta economica dell’Europa per mitigare l’impatto del coronavirus.

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