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In Lombardia 2400 ex pazienti Covid dimessi dagli ospedali e trasferiti negli hospice, ma non sono guariti 

Sul Fatto. Rischiano di far nascere nuovi focolai nelle case di riposo. I familiari degli anziani presentano esposti alla Procura, i medici promettono battaglia alla fine dell’emergenza 

In Lombardia 2400 ex pazienti Covid dimessi dagli ospedali e trasferiti negli hospice, ma non sono guariti 

In Lombardia, dall’inizio dell’epidemia, il 21 febbraio scorso, sono stati dimessi 8.001 pazienti. Ma di questi, scrive Il Fatto, circa 2.400, pur avendo lasciato gli ospedali, sono stati dirottati verso gli hospice, ovvero le strutture per le cure palliative e l’assistenza ai malati terminali, e verso le case di riposo della regione.

L’allarme era stato già lanciato qualche giorno fa dal presidente Snami-medici di famiglia, Marco Agazzi, proprio al Fatto.

“Poiché negli ospedali bisogna liberare posti letto i pazienti Covid convalescenti vengono mandati nelle strutture per gli anziani, col rischio che queste diventino a loro volta dei focolai”.

Si tratta di pazienti “clinicamente guariti”, ovvero senza più sintomi, ma ai quali non sono stati effettuati i due tamponi a distanza di 24 ore necessari per accertare l’effettiva guarigione. Ora corrono il rischio, se ancora infetti, di contagiare a loro volta gli ospiti delle strutture che li accolgono.

Quella di dirottarli verso le strutture di convalescenza è una decisione della Regione Lombardia, presa con una delibera del 23 marzo.

Il direttore sanitario della casa di riposo Domus Salutis, di Brescia, Luigi Leone, dichiara:

“Ci sono due tipologie di trattamento: quella domiciliare e quella in reparto. Parliamo di pazienti che possono essere ancora contagiosi e quindi dobbiamo attrezzarci per garantire la tutela dell’operatore sanitario e per assicurare l’assistenza adeguata. Arrivano tutti da ospedali pubblici che devono essere alleggeriti. Noi abbiamo separato i percorsi di accesso per non ripetere gli errori che sono stati fatti in passato dai pronto soccorsi, ma dobbiamo stare molti attenti. Nelle Rsa o in altre strutture sociosanitarie è già entrato qualcuno infettato: ed è stata una strage”.

La Domus Salutis non è l’unica struttura ad avere accolto i Covid dimessi. C’è anche l’Istituto Palazzolo della Fondazione Don Gnocchi, a Milano. E qui, scrive il Fatto, dopo i primi ricoveri ci sono stati anche dei problemi di contagio. Tanto che i familiari degli anziani hanno iniziato a presentare esposti in Procura per “procurata epidemia”.

Del resto, la situazione non piace nemmeno ai medici.

Agazzi promette battaglia:

“Gli errori che stiamo facendo continuano a essere tanti. Troppi. Perché se ora siamo in guerra, combattiamo, ma quando finirà, ci sarà la resa dei conti. E porteremo i nostri amministratori in tribunale”.

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