Al Camp Nou non potranno bastare semplicemente il controllo ossessivo e la ripartenza immediata, bisognerà segnare e affidarsi al nostro terzetto d’attacco
Nonostante l’ansia e le parure che ciascuno porta dentro in questo momento, c’è un futuro, scrive il Corriere dello Sport, e questo futuro per il Napoli è il 18 marzo nella sfida contro il Barcellona per la Champions. Il Napoli cercherà di riproporre al Camp Nou la stessa “gabbia” che ha funzionato al San Paolo.
Si riparte da quell’ora e mezza, rimodellandola ad uso e consumo d’una gara ora diversa ma che certo non può ignorare la fase difensiva, che intorno a Messi prevede – secondo i movimenti e le zone d’irruzione della Pulce – movimenti e copertura preventive simili e forse persino uguali
Ma difendere non basterà questa volta
non potranno bastare semplicemente il controllo ossessivo e la ripartenza immediata, servirà un piano B che Gattuso sta elaborando nella sua sala tv ch’é divenuto il proprio salotto per radiografare il Barcellona di Setién
Bisogna segnare e per farlo il Napoli si affiderà al suo terzetto d’accatto collaudato, nella speranza che si riesca a tenere fuori dalla testa altri pensieri e concentrarsi solo sul calcio