Sul Fatto quotidiano: più volte protagoniste di piazzate negli spogliatoi, se l’è quasi sempre cavata con poco. Da giocatore addirittura pestò un piede a Farina

Sul Fatto Quotidiano, Paolo Ziliani risponde a una lettrice che si chiede se non sia superficiale attribuire sempre le colpe dei risultati in campo agli arbitri. Si riferisce, naturalmente, alle polemiche post Juventus-Fiorentina. E al battibecco a distanza tra Commisso e Nedved.
Ziliani risponde ironico che il vice presidente della Juve ha fatto bene a ribattere a Commisso. E che, soprattutto, è stata una fortuna che l’altra sera abbia potuto parlare alle telecamere. E’ stata una fortuna, scrive, che
“non fosse sotto squalifica per insulti agli arbitri come svariate volte gli è capitato da quando è dirigente della Juventus. Ad esempio quando fu inibito per un mese per essersi scagliato contro l’arbitro Valeri al termine di Juventus-Sampdoria 1-2 (6 gennaio 2013, due gol di Icardi, la Samp che vince a Torino con un uomo in meno)”.
Se, ad esempio, dopo la sconfitta della Juventus in Supercoppa contro la Lazio, a dicembre scorso, e dopo aver fatto la piazzata negli spogliatoi contro l’arbitraggio di Calvarese, Nedved fosse stato squalificato per 40 giorni invece che solo multato di 5mila euro, domenica non avrebbe potuto sostenere le sue ragioni.
“E sarebbe stato un peccato, perché le prediche fatte dal suo pulpito sono vangelo. Nedved
ha la massima devozione per gli arbitri, a patto che la Juve vinca”.
Dopo la vittoria con l’Atalanta, a Bergamo, per 3 reti a zero, Nedved andò a insultare Orsato per aver fischiato un rigore contro la Juve per fallo di Chiellini (parato da Buffon). Anche in quel caso fu multato per 5mila euro.
“Insomma: Nedved che dice che prendersela con gli arbitri quando si perde è un alibi, è stata una bella pagina del nostro calcio. E dimenticavamo: non solo i dirigenti dovrebbero prendere esempio da lui, ma anche i calciatori. Sapete cosa fece Nedved quando il compianto arbitro Farina, l’1 dicembre 2006, gli mostrò il cartellino rosso in Genoa-Juventus 1-1 per aver calpestato un avversario (sua specialità della casa)? Lo insultò e gli calpestò un piede. Fosse stato un giocatore del Pizzighettone o dell’Akragas gli avrebbero dato 2 anni. Giocava nella Juve, gli diedero 5 giornate”.