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Sul CorSport i racconti su Diego ai cronisti spagnoli: “voleva sempre un panino con la mortadella”

Un pellegrinaggio in piena regola, tra Museo Maradoniano e murales. Con aneddoti e curiosità sulla vita del Pibe a Napoli che hanno affascinato gli spagnoli

Sul CorSport i racconti su Diego ai cronisti spagnoli: “voleva sempre un panino con la mortadella”

Napoli aspettava Leo, ma anche Barcellona era impaziente di vedere Napoli. Lo scrive il Corriere dello Sport, raccontando la giornata dei cronisti spagnoli al seguito della squadra di Setièn in trasferta nella nostra città. La città di Diego Armando Maradona.

“Occasione propizia anche per capire finalmente a pieno, per gli spagnoli, come si è sviluppata davvero la storia del Pibe de Oro una volta lasciata la Catalogna e i passi che lo hanno elevato nell’esclusivissimo Olimpo delle divinità pallonare”.

Così, in tempi record, i cronisti hanno ripercorso la leggenda di Diego. Prima il pellegrinaggio al Museo Maradoniano di Secondigliano, gestito da Massimo Vignati, figlio del custode storico del San Paolo. Con Vignati che ha raccontato diversi aneddoti sul Pibe.

“Andava pazzo per la cucina napoletana, per la pasta con patate e provola, per gli spaghetti col soffritto e per la fresella. Mangiava, poi, quantità industriali di macedonia di frutta e, per la partita, si faceva sempre preparare un panino con la mortadella”.

Vignati ha raccontato anche di una cena improvvisata.

“Finito di mangiare, mamma era stanca. Il condominio non era provvisto di ascensore e lei non aveva voglia di scendere a portare la spazzatura. Allora si offrì Diego, che fece tutti e quattro i piani del palazzo palleggiando per le scale, con la monnezza in mano”.

I cronisti sono poi stati ad ammirare i murales dedicati a Maradona a Forcella e alla Sanità, al Bar Nilo, per il pellegrinaggio al capello di Diego conservato come una reliquia.

E pare che ci sia stata anche un’offerta per una delle reliquie di Diego conservate al Museo.

“Magliette del Napoli, una gialla anni Ottanta del Barca, gli scarpini della doppietta al Belgio nelle semifinali di Messico ’86, la panchina su cui si cambiava al San Paolo e il contratto che attestava il passaggio dal Barca al Napoli. Per una semplice fotocopia, ci sarebbe stata un’offerta di 20.000 euro. Rifiutata. Non mischiamo sacro e profano”.

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