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Repubblica: esce Mertens e nel Napoli si spegne la luce. E’ lui il leader del gruppo

Gioia e dolore condensati nello spazio agrodolce di 54 minuti, la fotografia della contraddittoria stagione del Napoli, di cui Dries Mertens è stato uno dei principali protagonisti, nel bene e nel male

Repubblica: esce Mertens e nel Napoli si spegne la luce. E’ lui il leader del gruppo

“Gioia e dolore condensati nello spazio agrodolce di 54 minuti, la fotografia della contraddittoria stagione del Napoli, di cui Dries Mertens è stato nella lunga notte del San Paolo uno dei principali protagonisti: nel bene e suo malgrado nel male”.

Lo scrive Repubblica. Il belga si è fatto trovare pronto all’appuntamento con il destino e ha raggiunto Hamsik nella classifica dei marcatori azzurri. Ma è stato costretto ad uscire per infortunio e da quel momento la partita è cambiata.

Splendido il gol del vantaggio del Napoli firmato da Dries.

“Il gol n. 121 stato una prodezza abbagliante: stop e tiro eseguiti in fulminea successione, con il pallone che Ter Stegen e i 45 mila del San Paolo hanno rivisto solo quando ha terminato la sua traiettoria in fondo alla rete. “Ciro” sapeva invece già dove sarebbe andato a finire e nel fotogramma successivo si stava infatti già battendo la mano sul petto e sullo stemma di quella che continua a essere la sua squadra del cuore, nonostante abbia il contratto in scadenza a giugno e ancora nessuna certezza di rinnovarlo. Tutto dipenderà dall’esito del braccio di ferro con De Laurentiis, trasformatosi ormai in una odiosa e dannosa telenovela”.

In questa stagione, scrive il quotidiano, è destino che Mertens non riesca mai a gioire fino in fondo. Ieri, dopo il gol, è stato costretto ad uscire per il brutto fallo di Busquets.

“la sua uscita è stata uno choc per tutto il Napoli, che ha subìto con sinistra puntualità il pari di Griezmann. Basta poco del resto per minare i fragili equilibri della squadra azzurra. E Mertens continua a essere il vero leader dello spogliatoio, anche se la fascia è rimasta sempre a Insigne. Era un punto fermo con Ancelotti e sta tornando a esserlo con Gattuso”.

Proprio lui era stato tra gli artefici dell’ammutinamento del 5 novembre, poi il buco nero, che sembrava il preludio del suo addio. Invece Ciro è ancora in azzurro.

Non ha ancora firmato il rinnovo con il Napoli ma

“continua però a firmare prodezze e gol, come quella di ieri sera con cui ha rubato la scena a Messi: il suo sesto centro personale in questa edizione della Champions. Per ora gli basta per eguagliare il record di Hamsik, per il rinnovo del contratto si vedrà. Di sicuro quando è uscito lui si è spenta la luce”.

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