Gattuso finge di consegnarsi al Barcellona lasciandogli il pallone ma non gli spazi e preferendo starsene nella propria trincea per succhiare il sangue alla partita, aspettando cinicamente che qualcosa accada
Quando, il 18 marzo, il Napoli arriverà al Camp Nou per la partita di ritorno di Champions contro il Barcellona, sarà più consapevole. Lo scrive il Corriere dello Sport. Ci arriverà
“consapevole della propria consistenza – e anche di quella altrui – e d’una intelligenza viva che gli consente di sognare”.
E’ difficile, ma si può fare. Il pareggio del San Paolo apre le porte alla speranza di arrivare ai quarti.
“Il Napoli che non t’aspetti è un concentrato di esuberanza atletica, una sintesi di idee, ha una volontà feroce che “disidrata” il Barcellona e riesce a depotenziarlo, lasciando che Messi resti travolto dall’ombra di Maradona che aleggia sul San Paolo, e che del tiki-taka modello Setién – assai orizzontale – rimanga solo un dato statistico”.
Gattuso ha fatto finta di consegnarsi al Barcellona.
“Gattuso finge di consegnarsi al Barcellona lasciandogli il pallone ma non gli spazi e preferendo starsene nella propria trincea per succhiare il sangue alla partita, aspettando cinicamente che qualcosa accada”.
L’allenatore ha preparato trappole in ogni angolo del San Paolo e ha impedito al Barcellona di trovare corridoi e cambi di gioco.
“Le statistiche restano lì, pare polvere sulla spalla da spazzare via con una manina, e il Napoli è incurante delle percentuali quasi “bulgare” del possesso catalano (70% nel primo tempo) e può essere fiero della propria interpretazione, all’italiana, della quale non c’è da “vergognarsi”. Su quell’altro pianeta non si può arrivare e Gattuso riesce a trascinare il Barcellona nel proprio giardino, lo tiene lì, lo accerchia e intanto ha predisposto l’agguato che scatta impietoso”.
Dopo il gol di Mertens, il Barcellona risponde in modo pallido, “resta nei confini di un palleggio umano, su ritmi con i quali ci si può confrontare”. Il Napoli si oppone con il sacrificio dei centrocampisti e il rigore “d’una difesa che non barcolla mai”.
Poi l’incursione di Semedo e il gol di Griezmann. Gattuso a quel punto, con un po’ di coraggio, scrive il CorSport, inserisce Politano.
“Il Barça sembra si stia spegnendo e il Napoli comincia a starsene anche nella metà campo altrui. Si galleggia nell’equilibrio, e i meriti sono soprattutto del Napoli, mentre al Barcellona resta l’autorevolezza e anche l’autorità, ma mancano le energie, che offuscano Vidal quando sembra si sia già verso il Camp Nou (42’). Vivrà il ritorno dalla tribuna, per due sciocchezze in un battito di ciglio che gli valgono l’espulsione. Si può fare… “.