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Barbano: «Il mani di De Vrij non era rigore, ma manca una regola chiara che lo dica»

Ci sono braccia larghe che non sono sanzionabili, perché naturali non rispetto al corpo, ma rispetto «all’intenzionalità del gesto atletico». La postura di De Vrij non è innaturale perché il difensore sta correndo

Barbano: «Il mani di De Vrij non era rigore, ma manca una regola chiara che lo dica»

Alessandro Barbano nel suo pezzo di commento all’apertura della Figc al challenge, cioè alla possibilità delle squadre di richiedere la visione al Var durante una gara, proposta avanzata qualche giorno fa proprio dal Corriere dello Sport, torna sull’episodio di Inter-Napoli. Un chiaro esempio di come gli arbitri italiani tendano a non utilizzare il Var

Perché Calvarese non va a rivedere le immagini del tocco di mano di De Vrij? La risposta è nell’assurdità della procedura che regola il rapporto tra il Var e l’arbitro in campo. La direttiva del board internazionale prescrive che il primo raccomandi al secondo una verifica sul monitor quando ravveda “un chiaro ed evidente errore” o “un grave episodio non visto”. Senonché il tocco dell’olandese non rientra in queste due categorie: perché probabilmente è considerato un episodio dubbio, che l’arbitro ha visto e quindi valutato.

Perché nel dubbio non dovrebbe avvalersi della più ponderata valutazione che integra ciò che ha visto in campo con la verifica delle immagini?

In fondo la tecnologia dovrebbe servire a togliere ogni dubbio e poter giudicare meglio proprio nei casi dubbi

Ecco perché la direttiva del board che regola il rapporto tra l’uomo e la macchina è, per come è formulata, quanto di più incongruo possa stabilirsi.

A questo punto Barbano torna alla domanda cardine e cioè se il tocco di mano di De Vrij era o non era rigore?

Secondo quanto recita l’articolo 12, è rigore quando le mani o le braccia “sono posizionate in modo innaturale, aumentando lo spazio occupato dal corpo”. È esattamente il caso del difensore nerazzurro: il suo braccio destro è staccato in modo innaturale e aumenta lo spazio del corpo, con la mano perfino protesa verso il pallone. E allora perché il rigore è stato negato?

Non aiutano le spiegazioni di Rizzoli sulle prospettivo e l’uomo Vitruviano, ma l’aspetto psicologico dell’azione che permette possibile distinguere tra un tocco di mano volontario e uno involontario. Dunque tutto quadra se inserito nel contesto psicologico del calciatore in quel momento

Ci sono braccia larghe che non sono sanzionabili, perché naturali non rispetto al corpo, ma rispetto «all’intenzionalità del gesto atletico». La postura di De Vrij non è innaturale perché il difensore sta correndo, ed è normale che porti le braccia alternativamente lontano dal corpo per accompagnare il suo movimento di corsa

Adesso quello che manca è tradurre tutto ciò in una regola chiara per fare in modo che anche tecnici e calciatori possano capirla e farsene una ragione

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