Social e Playstation fanno male ai calciatori: chi li usa prima della partita poi gioca peggio
E' il risultato di una ricerca scientifica pubblicata sul prestigioso Journal of Sports Sciences: la fatica mentale fa prendere decisioni sbagliate. E il Manchester Utd ricorre agli specialisti

Troppi social media fanno male ai calciatori. E non è un assunto anti-tech frutto di una visione antica dello sport, è il risultato di una ricerca scientifica brasiliana pubblicata sul prestigioso Journal of Sports Sciences, e riportata dal Guardian.
In sostanza la ricerca ha dimostrato che i giocatori che prima di un match passano più di 20 minuti su internet o giocando a Fifa in campo rendono meno: fanno scelte di gioco meno brillanti dei compagni più “riposati”.
Non è una boutande, e questo è solo l’ultimo studio su un fenomeno che pare supportato delle evidenze empiriche, tanto che il Manchester United sta consultando degli esperti per cercare di capire come aiutare i suoi campioni a gestire gli effetti mentali negativi dell’abuso di presenza online e sui social, in un periodo storico in cui i calciatori sono dei veri e propri brand.
Lo studio in particolare è stato condotto su un gruppo di calciatori brasiliani professionisti di due squadre in una serie di partite di pre-season. Prima di ogni match i ricercatori li hanno suddivisi in tre sottogruppi: uno messo a guardare video per 30 minuti, un secondo impegnato a gestire i propri social sullo smartphone, e un terzo a giocare a Fifa18. Incrociando poi i vari gruppi a fasi alterne. I giocatori, una volta scesi in campo, sono stati filmati e analizzati, anche clinicamente.
Sintetizzando i giocatori dei tre gruppi effettuavano più o meno lo stesso numero di passaggi, ma la qualità del processo decisionale che portava a fare un passaggio piuttosto che un altro era minore nei calciatori che avevano usato i social o giocato a Fifa.
Il calcio è uno sport estremamente dinamico e tattico, che prevede un alto utilizzo di concentrazione e abilità di decision-making. Per i ricercatori l’interazione sui social o i videogames attivano per un periodo prolungato impulsi elettrici in alcune aree specifiche del cervello, riducendo la velocità di processo delle informazioni, e la conseguente capacità di prendere decisioni adeguate.
“Quando sono mentalmente stanchi, di solito evidenziano un’attenzione prolungata sugli avversari e più breve sui compagni di squadra. Non interpretano adeguatamente o anticipano le azioni degli avversari. La stanchezza mentale influisce negativamente sulle scelte tattiche durante la partita.