Sul Foglio Sportivo: “Abbiamo seppellito l’appartenenza e l’ironia sotto al terrore di offendere gli altri”

O’ Malley scrive:
“Io non sono di quelli che pensano che dato che un allenatore e un calciatore prendono tanti soldi devono starsene zitti e beccarsi qualunque insulto, penso anche che una partita di calcio allo stadio sia un grande rito collettivo e ha un che di primordiale, che gli stessi tifosi che insultavano la mamma di Gasperini a Firenze gli avrebbero chiesto una foto e fatto i complimenti incontrandolo in autogrill, penso che ci sia un gioco delle parti spesso mosso dall’istinto, quando si va allo stadio, che nei limiti della decenza molte cose che fuori non sarebbero concesse lì siano accettabili”.
Niente giustificazione per gli insulti al tecnico bergamasco, continua, ma
“prendiamo tutto troppo sul serio, abbiamo seppellito l’appartenenza e l’ironia sotto al terrore di offendere gli altri. La mamma di Gasperini non andrebbe insultata, ma il giorno in cui verrà dato il Daspo a chi insulta un avversario allo stadio spero di essere morto”.