Gazzetta: stadi, Italia messa peggio di Israele e Turchia

L'Italia è al palo in termini di nuovi impianti. Nel 2019 soltanto l’Atalanta si è mossa. Aumenta il divario con il resto d'Europa

Juventus Stadium

Sulla Gazzetta dello Sport il drammatico ritardo dell’Italia in quanto a impianti calcistici. Nell’ultimo Report pubblicato dalla Figc a luglio, il nostro Paese non compare tra le prime dieci nazioni in cui nel decennio 2008-2018 sono stati realizzati nuovi stadi. Siamo messi peggio di Israele (2 nuovi impianti da 26mila spettatori) e Turchia (27 nuovi stadi e uno ristrutturato). Di Russia (sei miliardi per 16 nuovi impianti) e Polonia (dove sono stati costruiti, ricostruiti o ristrutturati 26 stadi).

Nell’ultimo anno solo l’Atalanta si è mossa, avviando la ristrutturazione del Gewiss Stadium.

“Gli altri cantieri che all’inizio del 2019 davamo prossimi all’apertura, nella migliore delle ipotesi hanno fatto piccolissimi progressi: il Cagliari ha impiegato un anno solo a ottenere l’interesse pubblico per la nuova Arena; i lavori del Bologna sul Dall’Ara si sono arenati (ma dicono si stiano sbloccando); il restyling del Ferraris a Genova non ha fatto passi avanti; il progetto del nuovo stadio della Fiorentina si è rianimato solo con l’avvento di Commisso, che intanto investirà una settantina di milioni (dice) per rifare il centro sportivo”.

Ferme le grandi città, come se lo stadio fosse solo una questione di provincia.

A Roma il dossier Tor di Valle è aperto ormai da 7 anni.ù

“Dicono che il 2020 sarà l’anno buono per ottenere tutte le autorizzazioni e lanciare gli appalti. Già, ma quante volte lo hanno detto? Nel frattempo, Pallotta si è arreso e sta per cedere il club senza il progetto approvato. A Milano, Inter e Milan hanno fatto i conti senza l’oste, come si dice”.

Nessuna delle grandi squadre ha seguito l’esempio della Juventus, scrive la Gazzetta.

“investimento mirato (155 milioni), capienza contenuta (41mila posti), ricavi da stadio cresciuti del 174% già al primo anno (31,8 milioni), e oggi stabilmente più che raddoppiati”.

I nostri stadi continuano ad avere un’età media che supera i 60 anni e ad essere inospitali e poco frequentati. Siamo lontanissimi, in termini di pubblico, dalle percentuali del resto d’Europa. Lapresenza media negli stadi, dal 2010 al 2018, sempre secondo il Report Figc è stata del 55%.

“Col risultato di lasciare sul campo tanti posti invenduti (66.494.607) e tanti mancati ricavi. Nella stagione 2017-18, l’ultima presa inconsiderazione dal report federale, se gli stadi di A, B e C si fossero riempiti integralmente, il calcio italiano avrebbe ricavato 262 milioni di euro in più, 188 i club di Serie A”.

Gli spettatori sono aumentati leggermente nella stagione 2018-19 grazie all’arrivo di Ronaldo. Lo dimostra il fatto che nelle gare in cui la Juve ha giocato in trasferta, il pubblico è cresciuto di circa 16mila persone. Ma il divario con il resto dell’Europa che conta continua a crescere.

“Al termine della stagione 2017-18, secondo l’ultima analisi di Deloitte Football Money League, i grandi club italiani hanno incassato dagli stadi cifre superiori rispetto alla stagione precedente, ma ancora molto limitate: se la Juventus oscilla stabilmente tra i 50 e i 60 milioni, infatti, Inter, Milan e Roma non arrivano a 40, lontanissime dai 144 di Barcellona e Real, ma anche dai 56,8 dell’Atletico Madrid, il club che chiude la top ten europea. Come si può tornare a competere in questo modo?”

Correlate