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Finalmente il veleno di Gattuso. Il Napoli torna squadra e batte la Lazio 1-0

Prestazione da squadra, torna il Napoli di Coppa. Insigne segna un gran gol, gli ultras tifano e il San Paolo canta. Una prova di carattere, si va in semifinale di Coppa Italia

Finalmente il veleno di Gattuso. Il Napoli torna squadra e batte la Lazio 1-0

Si è visto il veleno. In realtà si sono viste un bel po’ di cose. Innanzitutto la vittoria: 1-0 sulla Lazio, con gol di Insigne – e che gol – dopo 90 secondi e semifinali di Coppa Italia. Si è visto il Napoli combattente. Si è rivisto il capitano che non solo ha deciso la partita ma ha giocato un match di intensità e sofferenza. E, udite udite, è uscito tra gli applausi al momento della sostituzione. Una squadra trasformata rispetto alla inesistente prestazione contro la Fiorentina. Si sono rivisti e risentiti gli ultras che hanno eliminato quell’insopportabile silenzio dal San Paolo. Anche se gli spettatori sono rimasti comunque poco più di 24mila.

È successo di tutto: un rigore sbagliato da Immobile in modo clamoroso, due espulsioni, quattro legni (due per parte).

È il Napoli di Coppa. Quando gioca in Champions o in Coppa Italia, la squadra si trasforma. Torna in sé.  Il Napoli di Gattuso prende ossigeno e fiducia. Batte la squadra rivelazione della stagione, terza in campionato, in piena lotta per lo scudetto.  la Lazio di Inzaghi ha giocato con la formazione titolare, tranne Luis Alberto che è rimasto a Roma.

Ovviamente è presto per parlare di svolta. Altro volte, in questa stagione, siamo rimasti scottati. Ma questa sera il Napoli ha giocato da squadra, come chiedeva Gattuso. Con ciascun giocatore pronto ad aiutare il compagno in difficoltà. Vincere aiuta a vincere. E resistere per oltre novanta minuti alla Lazio, è impresa che dovrebbe contribuire non poco alla costruzione di un’autostima di cui la squadra è completamente sprovvista. Si sono riviste anche le accelerazioni del Napoli che fu.

Questa vittoria deve essere una nuova partenza. Senza farsi eccessive illusioni, ma senza nemmeno flagellarsi più del dovuto. Il Napoli è la mina vagante della stagione. È una squadra fortissima, che ha vissuto una stagione dissennata.

Gattuso propone dal primo minuto Demme e Lobotka e il tedesco sembra l’acquisto che ci voleva: forza e concretezza davanti alla difesa, pochi fronzoli e piede discreto. È uno dei migliori. Insieme a Insigne che dopo novanta secondi segna un gol da antologia. E a Manolas che non perde un colpo là dietro, a prescindere dal compagno di reparto che è prima Di Lorenzo e poi Luperto.

Il primo tempo è contrassegnato da tanti episodi: un rigore per la Lazio, che Immobile calcia alla John Terry: scivola dal dischetto e lo sbaglia. Due espulsioni per doppia ammonizione, sempre nel primo tempo: prima Hysaj e poi Lucas Leiva. Ci perde più la Lazio, non c’è dubbio. E Gattuso è intelligente a togliere Lobotka – il primo espulso è stato Hysaj – e a inserire Luperto risistemando così la difesa con Di Lorenzo a destra.

Il Napoli soffre il giusto e nel secondo tempo, col passare dei minuti, sembra anche crescere. Colpisce un palo con Milik, su papera di Strakosha. In fin dei conti, Ospina non deve compiere alcuna parata importante. Anche la Lazio si ferma sulla traversa, con Immobile, prima che Mario Rui colpisca l’incrocio con un tiro a giro di destro.

La Lazio preme fino alla fine, palo di Lazzari, sulla respinta Acerbi segna ma è in fuorigioco. Stasera è del Napoli. Del Napoli di Gattuso. E Insigne. Meritatamente.

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