Prima della firma con la Juve. Gli emissari di Aurelio: “Stai ancora un anno al Chelsea, poi se vuoi torni qui”, sapevano che sarebbe stata l’ultima stagione di Ancelotti
Sul Corriere dello Sport Alfredo Pedullà scrive di Maurizio Sarri e del suo ritorno a Napoli per la sfida di domenica sera al San Paolo.
“Napoli mi è rimasta sulla pelle”, racconta che gli disse il tecnico bianconero in un’intervista dell’ottobre 2018. E Pedullà aggiunge:
“Il Napoli anche: lui non se ne sarebbe andato, forse mai”.
Per Sarri il capitolo Napoli è rimasto unico in termini di “investimenti/valorizzazione del magazzino”. Ha compiuto un miracolo con Jorginho, tanto per cominciare, che quando arrivò a Napoli era sul mercato, acquistato per 8,5 milioni dal Verona e, dopo, il Chelsea l’ha pagato 65 milioni per strapparlo al City.
Sarri, scrive Pedullà, “non fa il mercato, lo subisce”.
I numeri dicono che la media punti, con il Napoli, era di 2,3, con la Juve è 2,6, ma con gli azzurri le panchine sono state 114, con i bianconeri solo 20. Segnava di più con il Napoli (2,2) che con la Juve (2), ma è ancora troppo presto per fare un paragone.
Pedullà lo descrive come un maniaco del calcio. Racconta di una volta che andò a trovarlo a Varcaturo alla vigilia di una partita di Europa League e lo trovò alle prese con decine e decine di dvd da studiare. E racconta un retroscena.
“La scorsa estate, prima che firmasse per Agnelli, gli uomini di De Laurentiis gli mandarono qualche messaggio. ‘Stai ancora un anno al Chelsea, poi se vuoi torni qui’. Come se avessero intuito che sarebbe stata l’ultima stagione, poi naufragata, di Ancelotti”.
Difficile sapere come reagirà il San Paolo al suo ritorno, se con fischi o applausi, scrive Pedullà. A lui
“resterà idealmente quel tatuaggio, ‘Napoli sulla pelle’, che non ha bisogno di essere esposto sul bicipite. Anche se lo stadio si trasformasse in un oceano di fischi”.