ilNapolista

Una dottoressa nello spogliatoio, la Eva Carneiro del Brindisi abbatte un tabù

La storia di Mariangela Monfregola, da due stagioni medico sociale del club pugliese. Un unicum in Italia ma non all’estero

Una dottoressa nello spogliatoio, la Eva Carneiro del Brindisi abbatte un tabù

Sul sito di Gianluca Di Marzio la storia di Mariangela Monfregola, da due stagioni medico sociale del Brindisi Calcio. Una donna medico per un club maschile, quasi un unicum nel mondo del calcio. Sicuramente in Italia, dove la Spal ci provò nel 2017, ingaggiando la dottoressa Raffaella Giagnorio. Ma non altrove. Tutti ricordiamo Eva Carneiro, la fisioterapista dei Blues di Mourinho. Altri tempi, altre latitudini. Per fortuna, però, un facsimile della bella Eva finalmente l’abbiamo anche da noi.

Che la professionalità vinca su ogni tabù! Spero che il mio esempio apra finalmente una nuova strada nel mondo del calcio”.

Mariangela ha 59 anni e racconta che gli inizi non sono stati facili:

“I primi mesi non entravo neppure negli spogliatoi. Appena mi avvicinavo sentivo gridare: ‘attenzione, c’è la dottoressa. Poi, un giorno, si fece male l’allenatore e fu praticamente costretto a farsi curare da me. Lo misi in piedi in due giorni e si convinse ad affidarmi la cura totale dei calciatori’.

Non sono mancati momenti di imbarazzo

Nel calcio ci sono anche gesti, regole e atteggiamenti particolari. Una volta dissi ad un giocatore di stare attento a non farsi male, potete immaginare il gesto scaramantico che fece… da allora è cambiato molto. Oggi quando entro nello spogliatoio nessuno ci fa più caso. Vivo con i calciatori, parto in ritiro con loro. Anzi, forse essere un medico donna ha anche dei vantaggi. Si confidano, mi raccontano le loro storie. Spesso anche molto toccanti”.

La sua passione per il calcio viene da quando era bambina, racconta.

“Mio padre mi portava a vedere tutte le partite in zona. Anche di prima e seconda categoria. Tifavo Inter e collezionavo le figurine Panini”.

Il capitano della squadra, Dino Marino, racconta l’esperienza di una donna medico dal lato dei calciatori:

“Non mi era mai capitato di avere una donna nello spogliatoio. All’inizio c’era perplessità, ma adesso dico che è un’esperienza che ci ha arricchito perché abbiamo sfatato un pregiudizio  che nel calcio andrebbe abbattuto definitivamente. La sua professionalità e i suoi modi l’hanno resa parte integrante del gruppo”.

ilnapolista © riproduzione riservata