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CorMez: Gattuso tiene lontani gli alibi e certifica a suo modo che Ancelotti non era l’unico colpevole

La voglia di strafare, stavolta, si rivela un boomerang cui adesso bisognerà assolutamente porre rimedio. E poi c’è un modulo da rivedere e riprovare anche con gli uomini giusti al posto giusto

CorMez: Gattuso tiene lontani gli alibi e certifica a suo modo che Ancelotti non era l’unico colpevole

“Una serata di follia, un’altra evidentemente”.

E’ quanto scrive Monica Scozzafava sul Corriere del Mezzogiorno parlando dell’esordio con sconfitta di Gattuso sulla panchina del Napoli.

“capitan Insigne (finchè è rimasto in campo) ha fatto una delle peggiori prestazioni e a Zielinski nel finale gli capita pure di scivolare, Gervinho approfitta e mette a segno il gol della vittoria del Parma”.

La squadra è in piena crisi, dovuta all’ansia da prestazione.

“La voglia di strafare, stavolta, si rivela un boomerang cui adesso bisognerà assolutamente porre rimedio”.

Nel post partita, Gattuso ha riconosciuto il problema mentale della squadra facendo una

“diagnosi, puntuale, per un malessere che si protrae da tempo”.

Dovrà trovare in fretta una cura, perché la classifica diventa preoccupante.

“E poi c’è un modulo da rivedere e riprovare anche con gli uomini giusti al posto giusto. A Gattuso manca un filtro in mezzo al campo, un play puro davanti alla difesa che dia sicurezza. Non è una casualità che a gara in corso l’allenatore sia stato costretto a virare sul l’albero di Natale, richiamando proprio Allan e dando a Mertens la posizione di trequartista”.

Proprio il belga ha riacceso la lampadina nel Napoli ma adesso si dovrà recuperare sul mercato l’equilibrio in mediana, che manca alla squadra.

Nella sua analisi al termine del match, Gattuso ha detto che i primi dieci minuti di partita sono lo specchio del Napoli.

“Spietato, vero. Come è opportuno essere nel momento più buio dell’era De Laurentiis”.

Dal secondo tempo ha ricevuto segnali più positivi. Ma quando ha chiesto di non parlare di sfortuna,

“Gattuso tiene lontano ogni alibi. E certifica a suo modo che Ancelotti non era l’unico e incontrastato colpevole”.

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