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Sconcerti: Ronaldo è il caso dell’anno. Al Milan servirebbe la rabbia di Ibrahimovic

Sul CorSera. Alla Juve sempre più infastidita dagli avversari manca il senso del gol del Fenomeno, non più decisivo. Il Milan deve regalarsi una soluzione scioccante

Sconcerti: Ronaldo è il caso dell’anno. Al Milan servirebbe la rabbia di Ibrahimovic

Sul Corriere della Sera, Mario Sconcerti scrive della partita di ieri tra Juventus e Milan.

Il Milan ha giocato bene ma non è una novità.

“Contro la Juve giocano tutti bene, danno tutto durante la settimana e in partita. Perdono poi tutti eroicamente”.

La Juve gioca con sufficienza, pratica un gioco accademico.

“Non c’è più cattiveria, c’è presenza, il carattere che non ti spinge in avanti ma ti permette di aspettare il colpo di uno degli artisti”.

Contro questa Juve, il Milan ha giocato un buon calcio ma non ha avuto carattere. Gli sarebbe molto utile avere Ibrahimovic, anche per sei mesi soltanto.

Scrive Sconcerti:

“Non so più come giochi, ma ha dentro la rabbia che manca al Milan. I giovani crescerebbero anche solo spiando come si allaccia le scarpe nello spogliatoio, quando e come si arrabbia, cosa dice agli arbitri. Il Milan deve regalarsi una soluzione scioccante, altrimenti vivrà solo nelle promesse dei giornali”.

Ma la partita di ieri è stata importante anche per un altro motivo: la sostituzione di Ronaldo. Sconcerti scrive che questo, potenzialmente, è “il vero caso dell’anno”.

Ha fatto bene Sarri a tirarlo via dal campo.

“Sono un po’ di partite che Ronaldo è diverso, scuro, non decisivo. Come sentisse di non avere la mente per fare la sua solita corsa da protagonista. Intorno poi gli girano adesso fuoriclasse in forma, Higuain e soprattutto Dybala, adesso anche Douglas Costa”.

La Juve è infastidita sempre più spesso dagli avversari e le manca il senso del gol che ha Ronaldo.

“Stupisce la piccola confusione del suo gioco, la velocità delle gambe c’è, ma va a sbattere sull’avversario. A volte sembra addirittura chiudersi dietro il suo marcatore, come in un piccolo castigo. Cose banali ma non da lui, per questo stupiscono”.

L’impressione generale, scrive, dopo 12 partite, è che

“la Juve sia un po’ viziata da se stessa e che l’Inter creda nel paradiso come uno stilita. Questo in fondo Conte porta, la bellezza dell’ascetismo tecnico, la concretezza di un convento. È sorprendente lo spazio che hanno già preso a tutti gli altri. I terzi sono a 8 punti, Atalanta e Roma a 10, il Napoli a 13, tutto in poco più di due mesi”.

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