Il tocco di mano di Lerager andava punito semplicemente perché si trattava di un gesto volontario

Per impegni televisivi non ho potuto vedere la partita e, per tal motivo, non posso che limitarmi ad approfondire gli episodi accaduti senza un giudizio sulla direzione di Calvarese.
È questa la premessa dell’ex arbitro Luca Marelli prima di commentare gli episodi di Napoli-Genoa, uno in particolare quello che ci interessa, quello della deviazione di braccio di Lerager su calcio di punizione di Mertens
Marelli parla di errore evidente di Calvarese
Posizione classica per l’arbitro che, però, questa volta si perde qualcosa.
Non è facile vedere queste deviazioni che, con i replay, si individuano in un attimo. La criticità è che l’arbitro non ha a disposizione un replay ma solo la percezione del momento:

Immagine del blog di Luca Marelli
È calcio di rigore
È Marelli lo spiega confrontandolo con l’episodio di Callejon di Roma-Napoli
A Roma come a Napoli ieri sera il tocco di mano andava punito semplicemente perché si trattava di un gesto volontario, con braccio che si muove nella direzione del pallone (a Roma per controllarlo, a Napoli per deviarlo).
Non conta nulla il fatto che fosse inizialmente a protezione del volto: una volta che il braccio si muove verso l’alto perde la funzione originaria per trasformarsi in un semplice episodio di fallo di mano volontario.
Oggettivamente grave l’errore del VAR per due motivi:
– il movimento è chiaro;
– non spetta al VAR decidere sulla punibilità o meno di un tocco di mano che, ovviamente, l’arbitro si era perso.
Inutile girarci attorno: l’arbitro può essere giustificato (come nella gran parte degli episodi di questo genere), il VAR no.